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Il co-pilota tedesco dell'Airbus ha fatto una strage per suicidarsi. Peggio della Concordia

Andreas Lubitz
Andreas Lubitz

È un tedesco di 28 anni l'autore della strage che ha ucciso i 150 passeggeri che erano a bordo del volo da Barcellona a Düsseldorf precipitato senza motivo sulle Alpi francesi. Si chiama Andreas Lubitz, era il copilota del velivolo e ha deliberatamente portato il suo Airbus Germanwings - dopo essersi barricato in cabina di pilotaggio – a schiantarsi. Una tragedia nella tragedia per i parenti degli uomini, donne e bambini vittime – ora si sa - non di una tragica fatalità ma di un disegno folle e criminoso.

La chiamano «componente umana», ed è tutto ciò che sfugge a regole, protocolli, abilitazioni e tecnologie. Per tutti, ma soprattutto per i tedeschi, supponenti nelle loro presunte superiorità e infallibilità, è più che uno smacco. Eppure molte tragedie dipendono dalla variabile impazzita della «componente umana».

Il 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia affondò (32 morti) per la scelleratezza del suo capitano Francesco Schettino. Der Spiegel , autorevole settimanale tedesco, nell'occasione aggredì e insultò tutti gli italiani «razza inferiore». Riporto uno stralcio di quell'articolo: «Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l'abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede».

In effetti tra i comandanti Schettino e Lubitz c'è una bella differenza: il primo è un pirla (detto con rispetto, per evitare querele) pericoloso, il secondo è un freddo e lucido assassino. Cosa dovremmo dire oggi: «Vi sorprende che fosse un tedesco?». A differenza dello Spiegel , noi non lo pensiamo. Perché come quella sera della Concordia c'era un italiano che gridava a Schettino in fuga «Torni a bordo, cazzo», così fuori dalla porta della cabina chiusa dell'Airbus che andava a schiantarsi c'era un tedesco che urlava a Lubitz «Apri la porta, cazzo». Che i tedeschi imparino la lezione.

Ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi.

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