Quel segno dell'amore sbagliato, quello che da ragazzini sembra far impazzire il cuore quando una storia inizia e trafiggerlo quando finisce, Giada (nome di fantasia) lo porterà per sempre.
Sfregiata, in maniera permanente al volto, a dodici anni da un ragazzo di quattro più grande. È una storia che fa male quella che arriva da Napoli, dove lunedì notte la dodicenne è stata aggredita con un coltello dalla mano di quel fidanzatino che l'aveva conquistata tempo prima. Quando Giada è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini, i medici che l'hanno vista per primi non riuscivano a credere ai loro occhi. La ragazzina aveva una ferita profondissima sulla guancia che sanguinava in maniera preoccupante. Subito si è capito che non era un danno lieve e la paziente è stata operata per cercare di ridurre l'entità della lesione. Moltissimi i punti di sutura alla guancia. Poi la paziente è stata trasferita al Santobono, dove è stata dimessa con una prognosi di trenta giorni. Ma ci vorranno altre operazioni di chirurgia plastica per cercare di rendere meno evidente il danno che quell'ex le ha fatto e la cicatrice non scomparirà mai. Sul volto e nel cuore.
Assurdo pensare che la violenza verso il gentil sesso, che porta ogni giorno a fare la conta dei femminicidi, inizi già quando si è donnine in erba. La vittima, infatti, dimostra ancora meno dell'età che ha. Lui, invece, è un ragazzo navigato, già noto alle forze dell'ordine, con un genitore in galera. La famiglia di Giada è sconvolta. Persone semplici, ma oneste, che non sanno spiegarsi il perché di tanta cattiveria. Delle indagini, delicate vista l'età dei due protagonisti, si stanno occupando carabinieri della compagnia e del nucleo operativo Centro, che ieri hanno ascoltato la dodicenne e messo nero su bianco la sua testimonianza. Poi hanno individuato il sedicenne. Il Tribunale dei Minorenni di Napoli nelle prossime ore potrebbe emettere il fermo. Sembrerebbe che a scatenare la reazione violenta del ragazzo sia stata la gelosia verso quella ex, che lo aveva lasciato.
«Vedere un ragazzo di appena 17 anni sfregiare la sua ex fidanzatina per aver osato lasciarlo ferisce e sconvolge - ha commentato la senatrice Valeria Vale, presidente della commissione d'inchista sul femminicidio -. Un gesto che dà la misura del danno drammatico che continua a produrre la riproposizione di ruoli maschili stereotipati, frutto di una cultura patriarcale che concepisce le donne come oggetti da possedere, controllare, annientare.
Quanto è successo testimonia la necessità di un impegno molto più esteso, approfondito, creativo per coinvolgere i giovani uomini, fin dalla primissima adolescenza, in percorsi che permettano di costruire modelli maschili incentrati sul riconoscimento e il rispetto della libertà femminile».
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