Sfrattata a 95 anni. Respinta la richiesta di una sospensiva per nonna Giuseppina. All'anziana di San Martino di Fiastra, Macerata, i magistrati hanno negato la possibilità di restare nel paese dove ha vissuto tutta una vita. Entro la metà di dicembre, i giudici sono categorici, la casetta di legno donata dalle figlie in attesa di una sistemazione definitiva, verrà abbattuta dalle ruspe.
Eccola la storia che nessuno avrebbe voluto ascoltare fra le centinaia di contraddizioni e scandali del post terremoto. Il governo non le ha ancora assegnato una casa vera e propria a distanza di un anno dal terribile sisma che ha devastato l'Italia centrale e Giuseppina Fattori, classe 1922, ha cercato di arrangiarsi pur di non lasciare la terra in cui ha vissuto 70 anni. Prima in un container poi in un prefabbricato di legno. Abusiva per necessità, mai come in questo caso la definizione corrisponde al vero, in mancanza dell'autorizzazione «paesaggistica» e in zona sismica. Tant'è. Lei, però, non ne vuol sapere di andarsene e attende solo il ricorso al Tar contro la decisione degli inquirenti. «Da qui io non mi muovo!» giura. Una storia come tante altre nei paesi colpiti dal terremoto dell'agosto e dell'ottobre 2016, tanto che si pensa addirittura a una sanatoria per tutte le casette abusive, circa 300, tirate su per affrontare l'inverno. Soprattutto in assenza delle abitazioni promesse e ancora da realizzare.
Pronta a sfidare le istituzioni pur di restare davanti le macerie della sua abitazione, nonna Giuseppina. Nonostante i carabinieri forestali già la scorsa settimana le abbiano notificato il decreto ingiuntivo, la vecchina non molla. Ed è diventata il simbolo di una popolazione lacerata dagli eventi naturali quanto dall'assurda burocrazia. A raccontare la storia la figlia Gabriella, farmacista. «Nell'agosto scorso - spiega la donna -, dopo averla ospitata a turno per 7 mesi abbiamo capito che il suo desiderio era di tornare a San Martino». L'idea è quella di costruire una nuova abitazione su un terreno edificabile di loro proprietà ma, visti i tempi biblici per le concessioni, i familiari della 95enne decidono di piazzare una semplice casa di legno.
Rispettando tutte le norme, sottolineano: nulla osta geologico, corretta distanza dalla sede stradale, autorizzazione della Comunità Montana. Ma nonostante ciò, in mancanza dell'autorizzazione paesaggistica, arriva lo sfratto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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