Politica estera

Adams ora rischia grosso. L'Fbi indaga su fondi turchi

Ennesima grana per il sindaco democratico di New York Sotto accusa per presunte donazioni straniere illegali

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Non c'è pace per il sindaco di New York. Da quando è alla guida della Grande Mela Eric Adams è finito numerose volte al centro dell'attenzione (e non per successi politici), ma l'ultima vicenda per un ex poliziotto è particolarmente imbarazzante. Si tratta infatti di un'indagine federale sull'ombra di fondi turchi nella sua campagna elettorale, in merito alla quale questa settimana l'Fbi ha sequestrato almeno due cellulari e un iPad di Adams, che poi gli sono stati restituiti.

Il primo cittadino «non è stato accusato di alcun illecito e continua a collaborare alle indagini», ha spiegato il suo avvocato Boyd Johnson. «Lunedì sera, gli agenti del Bureau gli si sono avvicinati dopo un evento, e lui ha immediatamente ottemperato alla richiesta di consegnare loro i dispositivi elettronici», ha precisato il legale, sottolineando che «dopo aver appreso dell'indagine federale è emerso come un individuo avesse agito impropriamente, e nello spirito di trasparenza e cooperazione, questo comportamento è stato immediatamente e proattivamente segnalato agli investigatori». L'inchiesta sulla campagna di Adams è diventata pubblica il 2 novembre, quando l'Fbi ha perquisito la casa della 25enne Brianna Suggs, responsabile della sua raccolta fondi e promotrice della sua agenda politica, sequestrando due computer portatili, tre iPhone e diversa documentazione, inclusa una cartelletta con il nome di Adams e altre con un elenco di donazioni. Un mossa che ha indotto il sindaco a cancellare i suoi impegni a Washington - dove avrebbe dovuto discutere con dirigenti della Casa Bianca e parlamentari di varie questioni, tra cui l'emergenza migranti - e a tornare precipitosamente a New York. Lui ha spiegato che l'urgenza è stata determinata dal desiderio di essere presente per la sua squadra («anche se sono sindaco - ha detto - non ho smesso di essere un uomo e un essere umano»). In realtà il suo rientro in fretta e furia ha lasciato trasparire una certa preoccupazione, visto peraltro che gli investigatori vogliono accertare se Adams abbia ricevuto donazioni straniere illegali, in particolare dalla Turchia, Paese con cui si vanta di aver avuto rapporti frequenti. Inoltre, il Bureau vuole vedere chiaro anche sul possibile coinvolgimento di una ditta di costruzioni di Brooklyn legata ad Ankara, che donò circa 14mila dollari alla sua campagna nel 2021, e su una piccola università turca a Washington, la Bay Atlantic University, di cui visitò un ateneo gemello a Istanbul. «Mi aspetto che tutti i membri del mio staff rispettino la legge e cooperino pienamente con qualsiasi tipo di indagine - ha commentato il primo cittadino della Grande Mela -. Io continuerò a fare esattamente questo, non ho nulla da nascondere». Nell'ambito dell'indagine, le ipotesi di reato vanno dalla cospirazione per ottenere contributi elettorali da parte di cittadini stranieri a quella per il furto di fondi federali e per la frode telematica.

Suggs è comunque solo l'ultima di una serie di persone legate ad Adams che hanno attirato l'interesse degli inquirenti, tra cui molte legate alla raccolta fondi del sindaco. A settembre Eric Ulrich, ex commissario edile e suo consigliere, è stato incriminato dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin L. Bragg con 16 capi di imputazione, tra cui corruzione e cospirazione.

Mentre a luglio sempre Bragg ha incriminato sei persone, tra cui un ispettore di polizia in pensione che una volta lavorava con Adams, con l'accusa di aver cospirato per incanalare donazioni illegali verso la sua campagna del 2021.

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