Adesca sui social la figlia della fidanzata e la stupra in lockdown

Adesca sui social la figlia della fidanzata e la stupra in lockdown

Un 36enne è stato arrestato ieri dai carabinieri di Rovereto con l'accusa di violenza sessuale su minori e favoreggiamento della prostituzione minorile. L'uomo aveva contattato via social la figlia 16enne della sua compagna fingendosi un suo coetaneo: l'ha tempestata di foto intime per poi abusare di lei durante il lockdown.

Il 36enne aveva inoltre provato a coinvolgere un'amica della ragazzina promettendo denaro.

La giovane si è confidata con la madre - L'uomo ha adescato la ragazzina tramite l'app «Hangouts». La vicenda è venuta alla luce perché la 16enne si è confidata con la madre. Il prologo di una lunga indagine da parte dei carabinieri di Rovereto, in Trentino, che in collaborazione con il compartimento della polizia postale del Trentino Alto Adige alla fine sono riusciti a ricostruire il puzzle investigativo arrestando l'uomo.

Materiale pornografico - I carabinieri, acquisendo i dispositivi informatici del presunto pedofilo, hanno recuperato le immagini a sfondo sessuale scambiate con la sedicenne e altro materiale vietato.

Tre giorni un'ampia operazione anti-pedofilia ha portato in Italia all'arresto di 13 persone e alla denuncia a piede libero di altre 21. Hanno scambiato tra loro migliaia di foto e video pornografici: per tutti l'accusa è di divulgazione, cessione e detenzione di materiale pedo-pornografico.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, sono state svolte da agenti sotto copertura che per

oltre un anno e mezzo hanno eseguito l'accesso ai canali utilizzati per il traffico dei contenuti illeciti, principalmente piattaforme di chat e dark web, fingendosi utenti interessati al turpe mercato della pedopornografia.

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