Adesso i libici fanno più salvataggi delle Ong. E la rotta italiana da giugno è quasi chiusa

Da gennaio sulle motovedette di Tripoli il doppio dei profughi delle umanitarie

Adesso i libici fanno più salvataggi delle Ong. E la rotta italiana da giugno è quasi chiusa

Roma I dati parlano chiaro: i libici, quanto a salvataggi in mare, stanno ottenendo i risultati sperati. Nell'arco di un anno sono, infatti, 140 gli eventi Sar condotti e 15.584 i migranti soccorsi da Guardia costiera e Marina militare del Paese nordafricano.

Nel periodo che va da agosto a dicembre 2017 gli immigrati salvati nel Mediterraneo sono stati recuperati per lo più dalle navi Ong, che hanno portato a bordo 6.609 migranti, poi arrivati quasi tutti in Italia. A seguire le navi dell'operazione Sophia, che ne hanno imbarcati 3.485, le motovedette della Guardia costiera libica (2.886), i mezzi della Marina militare italiana (2.353), quelli della nostra Guardia costiera (870), della Marina libica (796) e, infine, le navi mercantili (717).

Nel periodo che va da gennaio a luglio di quest'anno, invece, la maggior parte dei salvataggi di fronte alle acque libiche è avvenuto grazie alla Guardia costiera di Tripoli, che ha imbarcato 11.902 migranti, a seguire le Ong (5.587), la Guardia costiera italiana (2.676), le navi dell'operazione Sophia (2.123 migranti recuperati), i mercantili (1.411) e la Marina militare italiana (794 migranti). Insomma, nell'arco di un anno 14.788 immigrati sono stati salvati dalle motovedette libiche, 12.196 dalle navi delle Ong, 5.608 da quelle di «Sophia», 3.147 dalla Marina italiana, 3.546 dalla nostra Guardia costiera, 2.129 da altri soggetti e 796 dalla Marina libica.

Insomma, se nel corso dell'anno passato il 37,3 per cento dei salvataggi è avvenuto a cura delle navi delle missioni di volontariato, il dato nel periodo successivo si è totalmente ribaltato. Nei primi 7 mesi del 2018, infatti, il 48 per cento dei recuperi in mare è avvenuto grazie all'intervento dei libici e solo il 23 per cento a cura delle Ong. In un anno (da agosto 2017 a luglio 2018), il 35 per cento dei migranti è stato riportato in Libia dalle motovedette di Tripoli, mentre il 29 per cento dei migranti è partito per altre destinazioni su navi Ong.

Un altro dato interessante è quello che riguarda i migranti soccorsi nel lasso di tempo compreso tra il 17 giugno e il 22 luglio di quest'anno. Sono 5.246 le persone salvate, di cui 4.317 solo dalla Guardia costiera libica e 929 da altri soggetti, Ong comprese. È in quel periodo che si è tenuto il Ramadan e che i flussi verso l'Italia sono ripresi in maniera corposa.

Dal 17 giugno in poi di fronte alle coste libiche sono quasi sempre state presenti tre motovedette che, di fatto, hanno pressoché azzerato il numero dei migranti che è riuscito ad arrivare nel nostro Paese. Insomma, segno che il lavoro fatto da chi ha addestrato gli uomini della Guardia costiera della Tripolitania sta dando i frutti sperati e che la strada giusta è proprio quella di riuscire a riportare indietro i migranti.

Il piano del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ma più in generale del governo Conte, è quello di arrivare a creare un canale di accesso regolare

all'Italia per chi ne abbia diritto e di impedire le partenze di chi, invece, tenta di raggiungere le coste del Bel Paese per altri motivi. A giudicare dai dati, il primo passo verso una soluzione definitiva è davvero stato fatto.

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