Adesso Salvini sfida la Spagna "Accolga altri 66mila migranti"

Il ministro esulta: "Finalmente una nave non attracca in Italia". E accusa Parigi: "Non basta ospitare 100 richiedenti asilo"

Adesso Salvini sfida la Spagna "Accolga altri 66mila migranti"

"Qualcosa sta cambiando, non siamo più gli zerbini d'Europa". Matteo Salvini esulta allo sbarco della nave Aquarius a Valencia: "Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in Italia attracca in un Paese diverso", scrive su Twitter.

Poi, in un comizio a Seregno dove tra sette giorni si vota per il ballottaggio, sfida il governo spagnolo a fare di più: "Mi auguro che ne accolga altri 66mila e spero arrivino ad accoglierli anche portoghesi maltesi e altri". E difende il suo lavoro: "Stiamo facendo qualcosa di normale, dopo le elezioni stiamo facendo quello che avevamo promesso, come proteggere i confini nazionali. Lo facciamo educatamente pacatamente, ma è finita la pacchia per chi ha preso l'Italia per un centro profughi. Non siamo stati mai così centrali e ascoltati. Finalmente i tedeschi, francesi, belgi olandesi e anche spagnoli ci ascoltano. Al prossimo Consiglio europeo saremo protagonisti delle scelte per il futuro non comparse, difendendo l'interesse nazionale".

Ieri, in un colloquio con La Stampa pubblicato stamattina, aveva richiamato alla responsabilità anche la Francia e Emmanuel Macron, che la scorsa settimana aveva definito "vomitevole" la decisione di Salvini di non permettere l'attracco delle navi straniere gestite dalle ong e che ora ha accettato di ospitare alcuni migranti (a patto che abbiano i requisiti per richiedere l'asilo). "Mi fa piacere che la Francia accolga una parte dei passeggeri Aquarius, ma non basta", ha detto il ministro al quotidiano torinese, "Parigi non pensi che, accogliendo 100 migranti, possa lavarsi la coscienza. C’è ancora tanto da fare e questo vale anche per la Spagna e gli altri Paesi europei".

E mentre promette battaglia anche contro l'import del finto made in Italy agroalimentare e contro il Ceta, Salvini assicura che l'Italia sarà in prima linea nella gestione dell'emergenza per far cessare le partenze dei clandestini.

"Questa è una battaglia che vinceremo senza armi per permettere ai loro figli di crescere nella loro civiltà e ai nostri per essere tranquilli", ha ribadito oggi a Seregno, "Stiamo lavorando - ha sottolineato - per come spendere meglio quei soldi che finora sono arrivati ai governi e non agli africani. Lavoriamo per coinvolgere anche soggetti privati per andare su quei territori e lavorare con governi africani ma non solo".

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