Anna Maria GrecoRoma L'Europa fa pressione sull'Italia perché riconosca le unioni civili e anche le adozioni da parte delle coppie gay, ma da noi il sentire popolare va in un'altra direzione.Un sondaggio Ixè, in esclusiva per la trasmissione di Rai3 Agorà, infatti, descrive un Paese spaccato a metà sul disegno di legge Cirinnà, in discussione in parlamento e fortemente contrario, il 73 per cento, alle adozioni di bambini da parte di omosessuali, di cui la stepchild adoption (del figlio del partner dello stesso sesso) sarebbe il primo passo.I dati ricavati dalle interviste su un campione rappresentativo della popolazione vengono diffusi proprio nel giorno in cui il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, in un'intervista all'Ansa ricorda che la giurisprudenza della Corte di Strasburgo «è chiara: se le coppie etero non sposate possono adottare i figli del partner, lo stesso devono poter fare le coppie dello stesso sesso».Secondo il commissario europeo, con la norma sulle unioni civili e le adozioni «l'Italia non sta creando nuovi diritti ma semplicemente eliminando la discriminazione basata sull'orientamento sessuale». Una discriminazione che l'Europa non consente.La strada, dunque, sarebbe obbligata. L'Europa ci impone di uniformarci alle altre legislazioni del vecchio continente che equiparano addirittura il matrimonio eterosessuale alle unioni gay e consentono l'adozione di figli da parte di queste coppie.Eppure, solo un 50 per cento degli intervistati da Ixè, se fosse in parlamento, voterebbe a favore sulle unioni civili, mentre una settimana fa era il 53 per cento. Risulta contrario un 43 per cento e il 7 per cento non prende posizione.Le resistenze risultano molto più evidenti quando al campione statistico viene fatta la domanda esplicita sulle adozioni per i gay. Qui appena il 20 per cento risponde con un sì (7 giorni fa era il 24) e arriva al 73 per cento la quota dei contrari, in crescita dal 29 gennaio quando era 67 per cento.Il messaggio del commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, però, è perentorio. Dice Muiznieks: «È positivo che l'Italia finalmente discuta di una legge che riconosca legalmente le coppie dello stesso sesso. Quello che ritengo meno positivo, è tutto questo dibattito emotivo e non fattuale sull'articolo che riguarda le adozioni».Il commissario europeo contesta le preoccupazioni sull'educazione dei bambini da parte di una coppia gay, sulla proposizione di un modello di famiglia diverso da quello finora definito naturale. Per Muiznieks «la discussione sull'impatto negativo che ha sul minore l'essere allevato da una coppia omosessuale è un argomento pretestuoso smentito da una crescente quantità di ricerche scientifiche».
Il rappresentante del Consiglio d'Europa spera, quindi, «che il parlamento italiano farà la cosa giusta e adotterà la legge sulle unioni civili permettendo le adozioni». Niente modifiche al ddl Cirinnà, dunque. Anche se, soprattutto sullo spinoso problema delle adozioni, andrebbero contro il volere della maggioranza degli italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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