Agente parte in vacanza con la moglie e il figlio. Nell'auto 7 chili di coca

Fermato per un controllo dai carabinieri. La "neve" in un'intercapedine della vettura

Agente parte in vacanza con la moglie e il figlio. Nell'auto 7 chili di coca

Sudava freddo, ma ha tentato di mostrarsi ugualmente tranquillo, puntando sul fatto che appartenendo alle forze dell'ordine i «colleghi» avrebbero chiuso un occhio ed evitato di controllare la sua auto. Ma al poliziotto in servizio presso il XII Reparto Mobile di Reggio Calabria non è bastato esibire il tesserino ed è finito in manette.

Ad arrestarlo sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Locri, che lo hanno trovato in possesso, non di una modica quantità di droga, ma di 7 chili e mezzo di cocaina.

È accaduto il 29 luglio ma la notizia è emersa soltanto ieri. Ennesima dimostrazione, purtroppo e come se servisse dopo gli arresti dei carabinieri infedeli della caserma Levante, che ci sono diverse «mele marce» che purtroppo infangano chi indossa la divisa con onore.

Il controllo è scattato lungo la strada di grande comunicazione Jonio-Tirreno che collega Rosarno a Marina di Gioiosa Jonica. Il poliziotto, C.B. di 40 anni, origini siciliane, stava viaggiando in auto con moglie e figlio per raggiungere una località di mare sullo Jonio per passare le vacanze. I militari dell'Arma, che stavano eseguendo controlli di routine, hanno alzato la paletta e lo hanno fermato. «Patente e libretto per favore», gli hanno chiesto, come stavano facendo con tutti gli altri automobilisti, fermi al lato della strada.

L'agente ha esibito una fotocopia del tesserino di riconoscimento. Ma era agitato, nervoso, come se avesse fretta. Si è mostrato insofferente al controllo e questo atteggiamento è stato notato dai carabinieri, a cui è bastato niente per capire che avesse qualcosa da nascondere.

È scattata la perquisizione, alla quale hanno preso parte anche agenti della polizia, chiamati dai militari a partecipare. «Ho mia moglie e mio figlio con me e devo fare molta strada» ha cercato ancora di eludere il controllo. Ma senza successo.

Dentro la macchina sono state trovate sette confezioni plastificate da circa 1 chilo ciascuna, per complessivi 7,5 chili di cocaina. Queste erano state nascoste abilmente all'interno di un doppio fondo ritagliato dietro il vano portaoggetti.

Il poliziotto a quel punto era terrorizzato e ha provato a giustificarsi. «Non ne so nulla, questa non è roba mia, forse qualcuno l'ha messa nella mia automobile per incastrarmi. Sono sorpreso come voi, dovete credermi, lo giuro!», ha cercato ancora di spiegare ai colleghi.

Ma non è servito a nulla e, al termine delle formalità di rito, è stato dichiarato in arresto u disposizione dell'autorità giudiziaria.

Nei prossimo giorni è prevista l'udienza di convalida davanti al giudice di Locri al quale dovrà spiegare la provenienza della droga e soprattutto quale era la destinazione finale dell'ingente quantitativo.

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