Cybersecurity, ecco la svolta di Draghi e Gabrielli

Abbiamo avuto modo di leggere in anteprima la bozza del decreto che istituisce l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn). Ecco cosa contiene.

Cybersecurity, ecco la svolta di Draghi e Gabrielli

La nascita dell'agenzia nazionale di cybersicurezza, ma non solo: il decreto sulla definizione della nuova governance che il sistema-Paese costitruirà per ampliare la sua capacità d'azione in ambito cybernetico e che arriverà presto sul tavolo del Consiglio dei Ministri è decisamente approfondito.

IlGiornale.it ha potuto visionare in anteprima il frutto del lavoro politico guidato da Mario Draghi e dall'autorità delegata alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli condensato in una bozza di diciannove articoli e diciassette pagine (leggi qui il documento), che definiscono come nuovo cardine della sicurezza nazionale la difesa degli asset strategici, pubblici e privati, sul fronte informatico e cybernetico.

Il decreto, come confermato, norma la nascitura Agenzia di Cybersicurezza Nazionale (Acn) nel quadro del perimetro della sicurezza nazionale ma al di fuori di quello del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) che coordina le agenzie di sicurezza italiane. Al presidente del Consiglio è affidata "l'alta direzione e la responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza, anche ai fini della tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico" in coordinazione con un Comitato interministeriale per la sicurezza cybernetica costituito a Palazzo Chigi e che sarà composto dall'Autorità delegata, ove istituita, dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dal Ministro dell ' interno, dal Ministro della giustizia, dal Ministro della difesa, dal Ministro dell 'economia e delle finanze, dal Ministro dello sviluppo economico, dal Ministro della transizione ecologica, dal Ministro dell'università e della ricerca e dal Ministro delegato per l' innovazione tecnologica e la transizione digitale. Una squadra ampia che segnala la comprensione di Draghi e Gabrielli della cybersicurezza come materia trasversale in vari settori: industria, pubblica amministrazione, sicurezza nazionale, finanza, energia.

L'agenzia nasce fuori dal perimetro del Dis ma l'autorità delegata istituita ex Legge 124/2007 può ricevere dal premier le deleghe per la definizione dell'agenda cyber dell'Italia. Un'ulteriore forma di indispensabile raccordo tra i vari campi della sicurezza nazionale sarà il Nucleo per la sicurezza cybernetica creato presso l'ACN e di cui faranno parte anche il Consigliere militare del Presidente del Consiglio dei ministri e un rappresentante, rispettivamente, del DIS, dell'AISE, dell'AISI, che contribuirà a definire il day-by-day delle operazioni e a vigilare sulle minacce cyber al Paese.

L'Acn, leggendo la bozza del decreto all'Articolo 5, nascerà come istituzione di diritto pubblico superando la natura privatistica dell'Istituto italiano di cybersicurezza (Iic) proposto dal governo Conte II nello scorso autunno. La direzione generale dell'Agenzia sarà affidata ad un dirigente di prima fascia dell'amministrazione dello Stato e i poteri di nomina saranno in capo a Palazzo Chigi. Come avevamo anticipato su Inside Over commentando la linea del prefetto Gabrielli e come confermato di recente dalle prime indiscrezioni, l'obiettivo esplicito del governo è quello di espandere il perimetro di sicurezza cybernetica senza caricare sulle agenzie di intelligence tutto l'onere del lavoro. Al Dis sarà dunque affidata l'attività di cyber-intelligence, alla Acn l'opera di cybersicurezza e cyber-resilienza, da intendersi principalmente nell'ottica di controllo e supervisione dell'applicazione del perimetro di sicurezza cybernetica in ottemperanza alla direttiva europea Nis, di costruzione di sistemi in grado di generare "capacità nazionali di prevenzione, monitoraggio, rilevamento, analisi e risposta, per prevenire e gestire gli incidenti di sicurezza informatica e gli attacchi informatici", di incentivo per lo sviluppo di competenze e capacità industriali, tecnologiche e scientifiche con il coinvolgimento di università, centri di ricerca, settore privato. Oltre al personale assunto a mezzo di concorso l'Acn potrà coinvolgere nel suo lavoro fino a un massimo di cinquanta esperti scelti tra il "personale non appartenente alla pubblica amministrazione, in possesso di specifica ed elevata competenza in materia di cybersicurezza e di tecnologie digitali innovative, nello sviluppo e gestione di processi complessi di trasfotmazione tecnologica".

Una svolta a tutto campo, dunque, quella a cui andremo incontro in termini di cybersicurezza nel sistema-Paese Italia. Draghi e Gabrielli stanno pensando a un dinamico cambio di passo per rimettere l'interesse nazionale al centro e prima ancora che la creazione di un nuovo apparato di sicurezza nazionale la bozza del decreto cyber sembra segnalare la volontà di promuovere nuove prassi e nuovi metodi di condotta e governance nel

contesto della tutela degli asset strategici più pregiati. Per la quale la difesa dalle minacce informatiche non è più da considerare un optional, ma un vitale elemento con importanti risvolti in termini di sicurezza nazionale.

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