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Aiuti, ora spunta il taglio del cuneo

L'ipotesi sul tappeto: oneri fiscali ridotti dello 0,8% fino a quota 35mila euro

Aiuti, ora spunta il taglio del cuneo

Altro che rinnovo del bonus da 200 euro, il governo ora pensa a un taglio del cuneo fiscale da 0,8 punti per i redditi fino a 35mila euro da includere nel dl Aiuti bis. È quanto emerso ieri dopo l'incontro a Palazzo Chigi tra Mario Draghi, alcuni ministri e i rappresentanti delle sigle sindacali. L'intervento di decontribuzione si applicherebbe al secondo semestre dell'anno. Si starebbero ancora facendo i calcoli per definire la misura, che si aggiungerebbe alla decontribuzione già in vigore fino alla fine dell'anno per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro, che è sempre dello 0,8 per cento. Il taglio del cuneo, introdotto con l'ultima manovra, valeva circa un miliardo e mezzo. Ill governo punta anche ad anticipare nella seconda parte dell'anno l'adeguamento delle pensioni all'inflazione previsto da gennaio 2023.

Nel governo l'idea è concentrare i 14,3 miliardi, definiti da Draghi «cifre non banali», su pochi temi importanti, soprattutto per interventi che prorogano quelli già effettuati. Il Senato, ieri, ha già approvato lo scostamento.

«Confermo la volontà del governo di non abbandonare i lavoratori, i pensionati, le imprese», ha rassicurato Draghi di fronte ai sindacati Cgil, Cisl e Uil. I quali sono usciti soddisfatti. «Credo che la strada sia giusta», ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Luigi Sbarra, segretario della Cisl, ha chiesto di valutare «di azzerare l'Iva sui beni di largo consumo» limitando l'intervento alle famiglie in difficoltà. Nel nuovo decreto Aiuti non ci sarà una replica del bonus 200 euro, ma «saranno previste risorse per recuperare chi è rimasto escluso dalla misura» a luglio, ha detto il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri. «C'è anche l'idea di diminuire le decontribuzioni per i settori o per le aziende che non rinnovano i contratti».

Intanto, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha convocato per oggi una riunione straordinaria del Consiglio Generale per un confronto interno su crisi di governo e congiuntura economica dopo il silenzio seguito alle dimissioni del premier Draghi. La necessità di intervenire sul potere d'acquisto emerge anche dai dati dell'Istat. Nei primi sei mesi dell'anno, infatti, gli stipendi orari sono aumentati in media dello 0,8% rispetto a un anno fa. Ma il divario tra la crescita dei prezzi e quella delle retribuzioni contrattuali arriva a quasi sei punti percentuali. E cala anche l'indice di fiducia dei consumatori, a luglio al livello più basso da maggio 2020; giù anche l'indice di fiducia delle imprese sempre ai livelli di maggio. In attesa dell'esame sul dl Aiuti, la prossima settimana, è arrivato il via libera della Camera al dl Semplificazioni. Sul Superbonus arriva lo sblocco per cessioni dei crediti e sconti in fattura antecedenti al primo maggio. E l'abolizione del cosiddetto de minimis, il tetto per gli aiuti che limitava la possibilità per le imprese di accedere ai crediti d'imposta contro il caro bollette.

Ora il Dl tornerà al Senato per l'ok definitivo.

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