No a nozze vere e proprie tra gay e alle adozioni, ma Angelino Alfano apre alle unioni civili. Dopo che il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha trascritto i matrimoni omosessuali di sedici coppie sposate all'estero, il ministro degli Interni ribadisce la sua posizione: "Il matrimonio non si tocca, per noi è quello fatto da un uomo e una donna".
Ma, intervistato da Repubblica e da il Messaggero, Alfano apre a altre forme di riconoscimento dei diritti gay: "Sono contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso e pronto a discutere sulle unioni civili per una loro migliore regolamentazione", dice, "Ma voglio vederci chiaro quando si parla di civil partnership alla tedesca. Ci sono due no che per noi sono insuperabili, e cioè il no ai matrimoni e il no alle adozioni per le coppie omosessuali. Sarò un pò vintage, ma per me i bambini devono avere un papà e una mamma".
E sulle trascrizioni non ha dubbi: "Se ci sarà una nuova legge noi la faremo valere. Ma, fin quando la legge non sarà cambiata, è mio obbligo e dovere attuare quella che c’è. La firma di Marino non ha alcun valore giuridico, io annullo tutte le trascrizioni. La mia contestazione è di natura giuridica e non politica. In Italia non è ammesso né il turismo nuziale, né il federalismo matrimoniale. Non è possibile andarsi a sposare in luoghi dove ci sono altre leggi e pretendere l’applicazione in Italia di quelle leggi estere. E neanche è previsto il federalismo matrimoniale, per cui ciascun sindaco di ognuno degli 8mila comuni può fare quel che gli pare".
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