Enza Cusmai
La buona notizia: diminuiscono i tumori tra i maschi. La cattiva notizia: aumentano i tumori tra le donne. In generale però di tumore si muore sempre meno, soprattutto se si vive al Nord. Al Sud invece, la malattia colpisce meno la popolazione ma miete più vittime. In particolare, le due neoplasie più frequenti, quella della prostata negli uomini e del seno nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali ancora più elevate quando la malattia è diagnosticata in stadio precoce. La radiografia italiana recentissima è contenuta nel volume "I numeri del cancro in Italia 2016", un censimento ufficiale che fotografa l'universo cancro in Italia grazie al lavoro dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) che rilevano come in Italia siano diagnosticati 1000 tumori al giorno.
DONNE - Nel 2016 le italiane colpite dalla malattia sono 176.200 (rispetto a 168.900 del 2015): in particolare quest'anno sono stimati 50.000 nuovi casi di tumore del seno (48.000 nel 2015), un dato che riflette l'ampiamento della fascia di screening mammografico in alcune regioni, che ha prodotto un aumento significativo delle diagnosi tra i 45 e i 49 anni.
UOMINI Per gli uomini invece si assiste a un fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo del 2,5% in 12 mesi (erano 194.400 nel 2015), in particolare delle neoplasie di polmone, prostata, colon-retto e stomaco.
SOPRAVVIVENZA - Nel periodo 2008-2016, inoltre, la mortalità per tutti i tumori è in calo, sia negli uomini (-1,5% per anno) che nelle donne (-0,7% per anno). E' però in costante aumento il numero degli italiani che sopravvivono circa il 3% l'anno. Il numero di sopravvissuti era di 2 milioni e 244 mila nel 2006 ed è aumentato sino oltre tre milioni nel 2016.
NORD SUD - Ci si ammala di tumore più al Nord che al Sud Italia, anche se la sopravvivenza è nettamente inferiore nel Meridione. In dettaglio, per gli uomini i tumori colpiscono l'8% in meno al Centro e il 15% al Sud rispetto al Nord; mentre per le donne il 5% in meno al Centro e il 16% al Sud.
Come mai queste differenze? Per gli esperti incidono diversi fattori protettivi, come lo stile di vita, le abitudini alimentari e una minore esposizione a fattori cancerogeni, come il fumo e lo smog. Al Sud, però, la prevenzione è meno diffusa e quando si scopre la malattia a volte è in fase avanzata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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