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Alpa: "Conte vuole sempre essere super partes ma prima o poi dovrà schierarsi"

Il mentore del presidente del Consiglio dice la sua sul caso Fiber e sottolinea che "vogliono colpire me, per colpire il premier". E precisa che loro due non erano soci ma semplici coinquilini in uno studio di avvocati

Alpa: "Conte vuole sempre essere super partes ma prima o poi dovrà schierarsi"

Giuseppe Conte vuole sempre mantenere il ruolo di super partes nelle coalizioni di cui è stato premier, ma prima o poi sarà costretto a schierarsi”. Lo sottolinea l’avvocato Guido Alpa, ex presidente del Consiglio nazionale forense, considerato una delle persone più vicine al premier. In un’intervista alla Stampa, il giurista rivela che lui e Conte si sentono al telefono di domenica ma non parlano di politica. Alpa dice di non dare alcun consiglio al premier perché “non ne ha bisogno”. E precisa che loro due non erano soci ma semplici coinquilini in uno studio di avvocati.

Alpa interviene sulla vicenda svelata dal Financial Times in merito al parere legale di Conte a favore di Fiber 4.0, un gruppo di azionisti coinvolti in una lotta per il controllo di Retelit, una società italiana di telecomunicazioni. L'investitore principale in Fiber 4.0 è stato Athena Global Opportunities Fund, finanziato interamente dal Segretariato Vaticano e di proprietà di Raffaele Mincione, un finanziere italiano. In questa vicenda tra l’altro, è in corso un’indagine delle autorità vaticane e Alpa ha l’impressione che vogliano colpirlo personalmente per colpire il premier. “È penoso vedere come siano costruite ad arte fake news sulla base di una tecnica semplicistica, l'associazione casuale di immagini e parole - spiega -. Questa tecnica è stata condannata dalla corte di Cassazione già dal 1984”.

Conte ha detto di non aver mai avuto contatti diretti con i vertici del fondo di Mincione nella vicenda Retelit. Qualcuno ha sospettato che la pratica possa averla girata lo stesso Alpa, il quale precisa che "non è andata così. Io ho conosciuto Mincione due settimane prima dell’assemblea di Carige (che si è svolta il 20 settembre ndr). L’incarico a Conte è precedente".

L'avvocato conclude evidenziando che bisogna considerare il segreto professionale: "Sono stato presidente del Consiglio nazionale forense che si occupa di deontologia, è assurdo pensare che l’abbia potuta violare".

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