Alla vigilia del viaggio a Bruxelles del Cancelliere Sebastian Kurz, pensato e voluto per tranquillizzare l'Europa sul futuro ruolo dell'Austria con il suo governo che include in posizioni preminenti ministri di estrema destra, non tutti gli esponenti del partito ultranazionalista Fpö collaborano all'operazione rassicurazione. A meno che da quelle parti non si pensi davvero che distribuire passaporti austriaci a centinaia di migliaia di altoatesini di lingua tedesca sia qualcosa che a Bruxelles (e magari anche a Roma) venga considerato con indifferenza.
La bella pensata di gettare benzina sul fuoco già acceso dal programma del governo Kurz è venuta a Werner Neubauer, esponente dell'Fpö ieri in visita a Bolzano. «I sudtirolesi - ha dichiarato in tono soddisfatto durante una conferenza stampa cui erano presenti rappresentanti dei partiti e movimenti altoatesini radicali di lingua tedesca, ma anche l'ex presidente della Regione Franz Pahl (Svp) - potranno richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018, al massimo all'inizio del 2019».
Neubauer, che ha l'incarico di tenere i rapporti con l'Alto Adige per conto del suo partito, ha aggiunto che la richiesta di doppia cittadinanza «sarà gratuita per non gravare sulle tasche delle famiglie e potrà essere fatta dalle persone che si sono dichiarare appartenenti al gruppo tedesco». Una precisazione che fa seguito alle polemiche divampate il giorno prima in provincia di Bolzano sulla inevitabile divisione tra altoatesini «buoni e cattivi» in base alla lingua e all'etnia. Neubauer ha invece escluso che i residenti della provincia di Trento possano rientrare nel programma di concessioni della cittadinanza, perché pur abitando in un territorio appartenuto all'Austria «non si tratta di una minoranza linguistica».
L'esponente nazionalista austriaco, perfettamente impermeabile alle critiche già piovute da mezza Europa, è andato volentieri oltre e si è detto anche certo che in un prossimo futuro gli altoatesini «potranno considerare di arruolarsi» nell'esercito di Vienna e gareggiare nelle squadre nazionali sportive austriache.
Interessante notare che mentre si svolgeva tutto questo, il governatore altoatesino Arno Kompatscher prendeva carta e penna e scriveva come se nulla fosse al Cancelliere Kurz dicendosi certo che «la funzione di tutela dell'Austria è uno dei pilastri fondamentali che garantiscono l'autonomia dell'Alto Adige», e che «l'Austria continuerà a seguire una politica in grado di unire anziché dividere». Sulla questione della doppia cittadinanza non una parola.
E mentre a Vienna migliaia di dimostranti di sinistra scatenavano disordini di piazza «contro i nazisti del governo Kurz», da Roma la segretaria di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni rispolverava gli accesi toni del nazionalismo: «Giù le mani dall'Italia.
L'Austria stia al posto suo e non si permetta queste invasioni illecite. Pensare di gestire una porzione d'Italia abitata da una maggioranza di cittadini austriaci è follia, sarebbe una secessione mascherata. Fratelli d'Italia farà le barricate in Alto Adige».
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