Valentina Raffa
Ragusa È l'estate dei piccoli sbarchi, autonomi e «fantasma». Gli arrivi sono continui, anche se non si registrano più i mega approdi degli anni scorsi, a meno che non ci siano di mezzo le Ong a raccogliere migranti dai barconi, probabilmente anche ad attirarli in mare dal momento che la posizione delle navi umanitarie è facilmente individuabile da internet. Insomma sta proseguendo, ma centellinata, la trasmigrazione di un intero popolo dall'Africa iniziata negli anni scorsi con flussi enormi che si sono riversati in Italia.
In 24 ore, in quattro sbarchi, sono arrivati sulle nostre coste circa 130 stranieri. Gli ultimi in ordine di arrivo sono 29 (15 uomini, 11 donne e 3 minori) raggiunti in mare venerdì sera da una motovedetta della guardia costiera vicino a Lampedusa, dove sono stati accompagnati e accolti nel locale Hotspot. La struttura di prima accoglienza non conosce sosta, visti i continui sbarchi in gran parte di tunisini, e molto spesso supera la capienza per cui è stata costruita. Questo è il terzo arrivo di migranti in 24 ore sull'isola delle Pelagie. Poche ore prima, infatti, era stata avvistata un'altra imbarcazione con a bordo 44 migranti (24 uomini, una donna e 20 minori, di cui 8 non accompagnati). La guardia costiera l'ha scortata in porto, e gli immigrati, la maggior parte tunisini, con donne e bambini al seguito, sono stati condotti nell'Hotspot. Prima ancora, intorno alla mezzanotte, era arrivato anche un barchino con 5 migranti a bordo.
Non solo Lampedusa, ma anche altre spiagge agrigentine sono meta di sbarchi per lo più «fantasma», come quello di venerdì avvenuto tra i bagnanti di Pietre Cadute, che verso le 14 hanno notato una barca in legno che si avvicinava all'arenile. I migranti, una cinquantina, sono scesi sulla spiaggia. Alcuni sono stati rifocillati dai bagnanti, altri sono stati visti scomparire dietro una collina e si sono dileguati prima che potessero giungere sul posto i carabinieri chiamati dai bagnanti, che hanno ripreso lo sbarco coi cellulari. Secondo qualche testimone, alcuni migranti sarebbero saliti su un'auto bianca che li aspettava, e anche il lungo tragitto in mare in parallelo alla spiaggia fino a giungere nell'area in cui è avvenuto l'approdo farebbe ipotizzare una guida da terra che li ha fatti sbarcare nel punto più vicino alla fuga. I carabinieri hanno avviato le ricerche e ieri hanno rintracciato 33 immigrati, tunisini e algerini, tra le campagne di Siculiana e la Statale 115, dunque una quindicina sono riusciti a far perdere le proprie tracce, bypassando i controlli sanitari e l'identificazione.
È questo che rende questo genere di sbarchi il più pericoloso.
Qualche cittadino ha segnalato ieri un gruppo di stranieri nella pineta, ma all'arrivo dei militari dell'Arma non c'era già nessuno. L'imbarcazione usata dai migranti, uno scafo di 10 metri, è rimasta sull'arenile, a testimoniare l'ennesimo approdo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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