«Altro che speranza e futuro con questo premier gli italiani sono i più vessati al mondo»

Roma. «Renzi continua a parlare di speranza e di futuro, ma in realtà è colui che il futuro lo sta tassando». David Mazzerelli, presidente di Tea Party Italia (movimento liberale e liberista) non usa giri di parole per definire la politica economica del governo.

Dottor Mazzerelli, che cosa pensa dell'aumento della tassazione sulla casa, sul risparmio e di tutti gli altri balzelli introdotti dal governo?

«Penso solo che stia facendo peggio di Monti: tassare i fondi al 26% quando nel resto del mondo la tassazione è zero significa impedire ai giovani di avere una previdenza. Purtroppo il governo pensa a sostenere l'Inps e le generazioni più anziane di cui anche il premier fa parte a pieno titolo».

Grazie alla legge di Stabilità, l'Agenzia delle Entrate potrà controllare se i redditi dei cittadini sono coerenti con il tenore di vita.

«Ormai è uno Stato di polizia fiscale, sono metodi da Stasi. Il sentimento che predomina in chi fa impresa è il terrore, ora lo proveranno tutti».

Da liberista, lei sarà favorevole alla flat tax , un'aliquota unica sui redditi e nemmeno troppo alta.

«Renzi dovrebbe studiare la curva di Laffer e capirebbe che all'aumento della pressione fiscale il gettito diminuisce. Non riesce a comprendere che abbassare le tasse contribuirebbe ad aumentare le entrate. Non gli è bastata la batosta che hanno preso con il superbollo sulle auto e sui natanti: entrate insignificanti. In fondo, è meglio così: questo Stato non merita niente».

I sedicenti liberali spesso dimenticano che all'abbassamento della pressione fiscale deve corrispondere un pari taglio della spesa pubblica.

«Renzi è specialista nelle soluzioni di facciata. Si è fatto pubblicità con i presunti tagli dei costi della politica nascondendo il vero problema che non è il numero delle poltrone, ma i soldi che gestisce chi siede su quelle poltrone».

A proposito di pubblicità: c'è il Jobs Act.

«È acqua fresca. Mi sconvolge che i sindacati indicano scioperi per un provvedimento che non cambia quasi nulla. Ma soprattutto mi dispiace che venga paragonato a Margareth Thatcher. Magari ci fosse una personalità come lei in Italia!».

Quindi, è necessario ridurre i 4 milioni di dipendenti statali?

«I dipendenti pubblici la crisi non sanno nemmeno cosa sia. E adesso si fa di tutto per assumere i precari della scuola. Perché la politica di Renzi è questa: tutelare gli interessi di quei 4 milioni di persone spremendo i contribuenti a destra e a manca senza nemmeno tagliare i costi che gravano sulle imprese. La politica di Renzi è parassitaria».

Tornando all'inizio del discorso, molti obietteranno che, ad esempio, la tassazione

sulla casa c'è in tutto il mondo.

«L'Italia è il Paese più tartassato del mondo. La casa era stata risparmiata, ora non più. Il messaggio di Renzi è chiaro: “Vendete finché potete e andatevene”. Il resto sono chiacchiere».

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