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Altro scontro al Copasir. Lasciano due membri di Forza Italia e Fdi

Tensioni sulla presidenza ora in mano alla Lega. Maggioranza divisa anche sulla Borsa

Altro scontro al Copasir. Lasciano due membri di Forza Italia e Fdi

Tecnicamente non è un problema del governo Draghi, perché risolvere l'ingarbugliata matassa del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, tocca ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. A loro sono anche rivolte le lettere di dimissioni polemiche dell'azzurro Elio Vito e del vicepresidente Adolfo Urso, il cui partito, Fdi, ha rivendicato la presidenza del Copasir.

Il presidente leghista, Raffaele Volpi, nonostante anche il segretario Matteo Salvini abbia invitato tutti allo scioglimento, non ha lasciato l'incarico. Lo scontro tra Lega e Fdi imbarazza Forza Italia. Il capogruppo azzurro, Roberto Occhiuto, propone di aggiornare in Parlamento la legge che regolamenta il Copasir. «Ci sono casi particolari, come i governi di grande coalizione - sostiene - nei quali l'applicazione delle norme esistenti appare difficoltoso».

Il riferimento è alla presidenza Copasir di Massimo D'Alema, che nel 2011 non mutò nel passaggio tra governo Berlusconi e governo Monti. Allora però fu la Lega a non richiedere la presidenza. Oggi il parere praticamente unanime di giuristi e costituzionalisti, da Antonio Baldassarre a Salvatore Curreri, da Felice Giuffrè a Stefano Ceccanti, è che la tutela delle opposizioni sia necessaria.

Questi sconvolgimenti avvengono in un giorno speciale: l'audizione di Franco Gabrielli, il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai Servizi. E la questione della guida del Copasir da affidare all'opposizione, con lo scontro in corso tra Fdi e Lega, è delicata per Mario Draghi, ancor più in un momento di tensione internazionale.

Non è l'unico argomento di peso a dividere la maggioranza nel più trasversale dei modi. Prendiamo il caso Borsa: la mozione dell'esecutivo sull'iter di vendita di Borsa italiana spa in vista di una grande federazione europea è passata per soli 21 voti, davvero pochi per un governo di unità nazionale. Il centrodestra ha invece votato compatto la mozione di Fdi che chiede più garanzie su governance e autonomia finanziaria, garanzie ritenute superflue da Pd, M5S e Leu, soddisfatti dell'iter prospettato.

C'è poi la questione della presidenza della commissione Lavoro della Camera, lasciata libera dalla neo capogruppo del Pd Debora Serracchiani. Forza Italia aveva candidato Simone Baldelli, sostenuto anche dagli altri partiti di centrodestra, ma è stata scelta Romina Mura, del Pd.

Tremori che si avvertono anche tra le solide mura di Palazzo Chigi. Come lo è stato il caso della delega ai Servizi trattenuta da Giuseppe Conte quando era premier, la vicenda Copasir è scivolosa, perché investe un organismo di bilanciamento di poteri dello Stato: governo e Parlamento. Nel 2007, la legge di riforma dell'intelligence, approvata all'unanimità per combattere deviazioni e veleni, ha conferito al governo tutti i poteri di nomina indirizzo e controllo dei Servizi segreti.

Come riequilibrio e contrappeso è stato istituito il Copasir, Comitato che lavora in segretezza deve essere presieduto per legge da un esponente dell'opposizione e formato pariteticamente da esponenti di maggioranza e opposizione.

Un rebus difficile.

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