Amburgo a ferro e fuoco. Seimila teppisti nelle strade

Feriti 175 agenti e 100 manifestanti arrestati. Melania Trump bloccata in albergo, assediato l'alloggio di Putin

Amburgo a ferro e fuoco. Seimila teppisti nelle strade

Scontri nella notte e ancora nella giornata di ieri con tentativi di assalto alla «zona rossa» di esclusione del vertice G20, e 175 poliziotti feriti. Difficile adesso fare il solito ipocrita distinguo tra i bravi ragazzi della manifestazione ufficiale e i soliti cattivoni infiltrati «black bloc». Ogni volta è così e ogni volta va a finire nello stesso modo. I cattivoni mettono a ferro e fuoco una città, attaccano le forze dell'ordine e conquistano i titoli dei giornali e dei telegiornali con le loro premeditate imprese violente. E i bravi ragazzi del corteo alzano le mani dicendosi estranei a tutto questo e anche indignati, dimenticandosi di non aver fatto nulla per impedire ai cattivoni di sfilare insieme con loro, dietro agli stessi striscioni aggressivi e provocatori.

Nel caso di Amburgo, lo striscione degli «antagonisti» di estrema sinistra parlava chiaro: «Benvenuti all'inferno», diceva, rivolto ai leader politici dei venti Paesi più importanti del mondo. Promessa mantenuta.

Giovedì sera c'era stato un anticipo del programma di violenze, con circa dodicimila persone a sfilare in apparenza pacificamente. Ben presto però le intenzioni dei più facinorosi, stimati in circa tremila come sempre provenienti anche da altri Paesi, sono apparse chiare con i primi lanci di pietre e bottiglie incendiarie verso la polizia, che ha risposto con l'uso di idranti riuscendo a disperderli. Ma nella notte gli scontri sono ripresi, con tanto di auto della polizia date alle fiamme.

La situazione è degenerata in mattinata, costringendo a cambiare per motivi di sicurezza i percorsi di diversi leader stranieri verso l'edificio della Elbphilarmonie dove si svolge il vertice G20. Anche le consorti degli ospiti sono rimaste coinvolte, con Melania Trump che ad esempio è rimasta bloccata in albergo e ha dovuto rinunciare a partecipare al programma riservato a mogli e mariti dei leader. «Non abbiamo ricevuto il permesso della sicurezza per uscire - ha twittato la signora Trump -. Penso ai feriti nelle proteste di Amburgo, spero che stiano tutti bene».

Per tutta la giornata Amburgo è stata teatro di una drammatica battaglia urbana condotta da circa seimila teppisti, un migliaio dei quali a volto coperto. Sono state infrante vetrine, incendiate automobili, lanciate ancora pietre e molotov contro gli agenti e contro la stazione di polizia del distretto di Altona. Circa venti «dimostranti» hanno attaccato le guardie di sicurezza dell'hotel Park Hyatt, dove alloggiano il presidente russo Putin, quello sudcoreano Moon e il premier australiano Turnbull. Atti che la cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito «inaccettabili», ricordando che il limite del diritto a manifestare il proprio dissenso è nella rinuncia a qualsiasi forma di violenza. La polizia ha arrestato un centinaio di persone. Undici manifestanti, che avevano cercato di sfuggire all'inseguimento dei poliziotti arrampicandosi su una barriera alta quattro metri, sono rimasti seriamente feriti quando questa è crollata improvvisamente sotto il loro peso.

In serata, quando il programma riservato ai «Grandi» prevedeva l'arrivo alla Elbphilarmonie per uno spettacolo musicale offerto nella modernissima sala concerto da poco inaugurata e che è già diventata il simbolo di Amburgo, migliaia di manifestanti si sono spostati verso i moli che danno sul fiume Elba con l'obiettivo di ostacolare l'accesso.

La polizia - forte di ventimila unità e rinforzata con altri 850 elementi giunti da fuori città - ha fatto nuovamente ricorso agli idranti e ai lacrimogeni per disperdere la folla di «disturbatori violenti di professione».

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