Matteo Salvini all'attacco. Il premier Giuseppe Conte che rinuncia alla bilaterale con Macron a Parigi, ma anche i ministri Giovanni Tria ed Enzo Moavero Milanesi, la parte dialogante del governo, diplomatici con il compito di cercare compromessi sui temi più caldi in Europa e fuori, hanno respinto al mittente gli insulti della Francia all'Italia.
Ieri, a 24 ore dall'uscita di Macron che ha definito «cinico e irresponsabile» il respingimento della nave Aquarius e dalla gaffe del portavoce di En Marche, partito del presidente francese, che ha definito «vomitevole» la politica italiana, i rapporti tra Francia e Italia restavano tesi. Con conseguenze che nemmeno Parigi aveva messo in conto.
Il ministro dell'Economia ieri pomeriggio ha rinunciato a un incontro con l'omologo francese Le Marie, che era stato fissato solo 24 ore prima. In serata una telefonata «cordiale» tra i due per annunciare un incontro prima del 21, quando si terrà l'Eurogruppo e l'Ecofin.
Il ministro degli Esteri Moavero Milanesi ha fatto di più. Ha convocato l'ambasciatore francese e ha condannato come «inaccettabili» le frasi incriminate. Alla Farnesina si è presentata l'Incaricata d'Affari, Claire Anne Raulin perché l'ambasciatore Christian Masset non era a Roma.
La linea di Parigi, come era già successo in occasione di altri incidenti diplomatici è quella di minimizzare senza ammettere responsabilità e tentare di ricucire in qualche modo. Difficile farlo ieri, visto che il governo italiano ha lasciato pochi margini di manovra all'Eliseo.
Il presidente del Consiglio Conte ieri pomeriggio ha ufficializzato la posizione che già dalla mattina stava emergendo. «Senza un chiarimento e le scuse di Macron all'Italia - spiegavano ieri fonti di Palazzo Chigi - io resto a Roma». In serata la decisione: al momento non ci sono le condizioni, missione francese annullata per il premier.
Già in mattinata Matteo Salvini aveva anticipato la posizione dell'Italia. «La Francia si scusi o Conte non vada», aveva detto al Senato durante una informativa sul caso della nave Aquarius.
A Palazzo Madama il ministro dell'Interno è andato all'attacco su tutti i fronti. «Sono stufo dei bambini che muoiono nel Mar Mediterraneo perché qualcuno in Italia li illude che c'è» un futuro. Il contributo quotidiano per i richiedenti asilo oggi a 35 euro si può «limare» di «almeno una decina di euro». Poi alla Francia: «Sulla solidarietà e sull'umanità l'Italia non accetta lezioni da nessuno».
Macron ha provato a ricucire esortando a «non cedere alle emozioni, che alcuni manipolano» e sostenendo che la Francia «lavora mano nella mano con l'Italia» per gestire i flussi migratori.
Ma niente passi indietro. La posizione ufficiale dell'Eliseo è che dall'Italia non è arrivata nessuna richiesta ufficiale di scuse. Risposta insufficiente per l'Italia, facevano trapelare ieri fonti del governo.
Non è solo una schermaglia su una gaffe. La reazione del governo di Parigi è stata dettata anche dalla preoccupazione che l'Italia stringa i rapporti con la Germania in vista della partita europea sulla governance dell'Unione. Fino ad oggi l'Italia è stata naturale alleata di Parigi. I segnali che arrivano dal nuovo governo italiano sono altri.
A partire dall'immigrazione L'Italia proporrà una posizione «concordata e costruttiva» con Germania e Austria. La cancelliera Angela Merkel ieri ha auspicato una «soluzione europea comune», partendo proprio dai paesi del Sud.
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