È ancora stallo sull'autonomia: "Rinviamo, ma clima positivo"

Lungo vertice di governo, ma l'accordo sulle autonomie viene rinviato a lunedì. Sul tavolo anche il nome del ministro per gli Affari Ue: la Lega ha proposto Bagnai

È ancora stallo sull'autonomia: "Rinviamo, ma clima positivo"

Sembrava che stavolta sull'autonomia si raggiungesse la quadra. E in effetti il clima è stato definito "positivo". Ma al vertice di maggioranza si sarebbe raggiunto solo un accordo di massima sulle risorse. Perché tutti i tasselli vadano al loro posto, il governo avrebbe deciso di rinviare tutto a un nuovo confronto, già fissato - spiega l'Adnkronos - per il primo pomeriggio di lunedì prossimo.

La volontà di sciogliere i nodi c'era tutta. E lo dimostrano le presenze al tavolo convocato a Palazzo Chigi da Giuseppe Conte: oltre al presidente del Consiglio e ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, c'erano infatti praticamente tutti i ministri, ma anche Castelli, Buffagni e Garavaglia. Il confronto è stato serrato. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria è intervenuto per primo, sviscerando con i colleghi il 'capitolo risorse' e analizzando nel dettaglio la possibile perequazione dei fondi. Dopo di lui Stefani e Garavaglia hanno difeso la causa autonomista, mentre la Lezzi (5S) ha illustrato le riserve dei pentastellati e l'importanza di non creare squilibri tra il Nord e il Sud del Paesi.

In particolare si sarebbe deciso che i trasferimenti di risorse dallo Stato alle Regioni per le nuove competenze ottenute avverranno per i primi tre anni sul calcolo della spesa storica della prestazione in quella determinata Regione. Passati i tre anni, scatterà il rimborso in base al calcolo dei fabbisogni standard ma progressivamente, considerando i livelli essenziali delle prestazioni. Bocciata invece l'ipotesi di 'costi medi', avanzata dalle Regioni, cioè della creazione di una fase intermedia, tra il calcolo dei costi storici e l'entrata in vigore del parametro dei fabbisogni standard, in cui i rimborsi siano calcolato sul costo medio nazional

La trattativa comunque è avviata. Il muro contro muro superato. "Va molto bene", aveva detto il viceministro Massimo Garavaglia, che confidava persino in un accordo già stasera. "Stiamo costruendo una proposta che rispetti tutto il dettato costituzionale", ha assiucrato il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, "Ci riaggiorniamo a lunedì. Abbiamo raggiunto la quadra su alcuni aspetti e stiamo ragionando su altri".

Prima del vertice era stato lo stesso Matteo Salvini ad aprire alle richieste dei 5 Stelle e aveva assicurato che non sarebbe stato presentato un testo blindato. "Il Consiglio dei ministri dovrà approvare un'intesa che poi dovrà essere sottoposta alle Regioni, e poi il Parlamento potrà discutere, ci sono le commissioni che possono suggerire, modificare", ha assicurato il vicepremier, "L'importante è che dal Consiglio dei ministri esca un testo".

La data chiave rimane quella del 20 luglio, ultimo giorno 'utile' per sciogliere le Camere e andare a votare a settembre. Nel frattempo si ragiona anche su chi possa prendere il posto di Paolo Savona come ministro degli Affari europei. "I tempi sono maturi", ha detto Matteo Conte. In pole position ci sarebbe l'attuale ministro della Famiglia Lorenzo Fontana.

"È lui che in questi giorni ha condotto per noi le trattative a Bruxelles, sarebbe il suo ruolo naturale", spiegano fonti leghiste all'agenzia LaPresse. Ma secondo l'Adnkronos, la Lega avrebbe proposto l'economista Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato.

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