«Ecco, vede questi ottanta cuccioli, tutti introdotti illegalmente in Italia? Sarebbe stato inutile sequestrarli». Michela Vittoria Brambilla, ex ministro, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente, è in guerra contro il decreto legislativo che depenalizza, fra gli altri, i reati a danno degli animali.
Che cosa è successo?
«È successo che chi è andato al governo dopo di noi, e in particolare Renzi, non tiene minimamente in considerazione la tutela dell'ambiente e degli animali. Alla faccia di almeno 22 milioni di italiani che convivono con degli animali domestici e li amano».
Come fa a dire che al premier non interessino gli animali?
«Ma Renzi non ha mai pronunciato la parola animali, perfino il giorno della loro festa, a San Francesco, ha fatto un discorso ad Assisi e anche lì, in quarantacinque minuti è riuscito a non nominarli. Non solo non fa niente, ma neanche dà loro dignità di parola...»
Torniamo al decreto.
«Un atto di miopia assoluta e di mancanza di rispetto verso milioni di italiani, che neanche si può dire l'abbiano eletto. Un colpo di spugna che rischia di cancellare le conquiste faticose di vent'anni di battaglie».
Quali reati sarebbero depenalizzati?
«Per esempio non ci sarebbe stato alcun processo contro Green Hill, nessuna condanna per quei circhi che tengono gli animali in pessime condizioni, per le organizzazioni che fanno combattere i cani o che gestiscono il traffico di cuccioli, che ora sotto Natale è ancora più attivo. Sa una cosa?».
Che cosa?
«È stato il nostro governo a recepire la Convenzione per la protezione degli animali da compagnia che ha reso il traffico un reato. Ma poi anche i sequestri di animali sarebbero a rischio, e quelli maltrattati dovrebbero essere addirittura restituiti al loro proprietario».
Tornerebbero dai loro aguzzini?
«Sì. È incredibile. Uno tiene un cane sottoterra, al buio, denutrito? Rischia al massimo diciotto mesi e una multa. Quindi, reato cancellato e gli ridanno pure l'animale. Che torna sottoterra, al buio, denutrito».
Quanti casi finirebbero al massimo in una multa?
«Tutti quelli puniti con pena non superiore a cinque anni, si immagini... In pratica tutti quelli che riguardano l'uccisione, l'abbandono, il maltrattamento, le sevizie, oltre al traffico e ai combattimenti di animali».
È tutto sbagliato in questo decreto?
«Ridurre il carico giudiziario è giusto, ma non a scapito dei più deboli tra i deboli».
Sono cancellati anche altri reati gravi, come il furto e l'omissione di soccorso.
«Certo, questo testo è concettualmente sbagliato. E poi voglio dirlo, è anche irrispettoso verso le forze dell'ordine che ogni giorno combattono questi crimini e rischiano la vita per farlo. Pensi poi i criminali, sapendo che non saranno puniti... Non capisco come abbiano potuto concepirlo».
Il governo però ha detto che cambierà la norma.
«Ha detto terremo in considerazione. Che vuol dire questo: siccome il parlamento non ha voce sulla faccenda, e il testo deve solo andare in Commissione per un parere di merito, e il governo poi farà quello che vorrà, ecco, nella stesura definitiva terranno in considerazione questo aspetto».
Cioè?
«Solo parole. Se ne sono accorti per le nostre proteste e il mail bombing con cui abbiamo subissato i membri delle commissioni e del governo. Il 24 gennaio con la nostra Federazione saremo in tutte le piazze. Perché la tutela dell'ambiente è fondamentale, anzi, va inserita nella Costituzione».
Vuole cambiare la Costituzione?
«La tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e degli animali andrebbe inserita fra i principi fondamentali. Questa è la madre di tutte le battaglie animaliste e ambientaliste: da noi gli animali sono ancora considerate cose. Manco a dirlo, è la direzione opposta a quella del governo».
Che direzione ha il governo?
«Anacronistica, contro il buonsenso e la sensibilità di milioni di italiani. E dire che la sinistra da anni si fregia del titolo di custode dell'ambiente e degli animali. Invece i fatti parlano. Una politica da medioevo, che considera questi temi neanche di serie B, ma di serie C».
Come finirà?
«Non lo so. In teoria, nella stesura definitiva dovrebbero correggere certi errori tremendi, su questi e altri reati gravi. Ma l'arroganza di questo governo è proverbiale, come quella di Renzi. Però non potranno non tenere conto delle proteste degli italiani».
Combatterete?
«Certo. Questo decreto non può e non deve passare. È una resa dello Stato davanti a crimini che incidono sulla vita quotidiana degli italiani».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.