Ventiquattresimo sabato consecutivo di proteste in piazza da parte dei «gilet gialli» e occhi puntati stavolta - più che sulla capitale Parigi - su Strasburgo, dove era in programma la manifestazione più a rischio davanti al Parlamento europeo. L'intento degli organizzatori era di attrarre nella città alsaziana anche manifestanti provenienti dalle vicine Germania e Belgio. E infatti qui si sono verificati gli incidenti più gravi, con scontri tra i «gilet gialli» e le forze dell'ordine, che avevano protetto con cordoni gli edifici che ospitano le istituzioni europee e alcuni settori del centro storico della bella città. Malgrado ciò alcuni manifestanti hanno tentato di forzare i blocchi per entrare nelle zone off-limits e la polizia ha fatto ricorso a lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. Quando tutto sembrava finito nuovi scontri si sono verificati enlla trafficata place Kleber. Il bilancio finale dopo un lungo pomeriggio molto caldo, è di due feriti, un manifestante e un agente, e 35 persone arrestate.
Ma la partecipazione ai sabati gialli sembra in calo. Lo scorso sabato erano in piazza, secondo i calcoli del ministero dell'Interno, 27.900 manifestanti in tutto il Paese, ieri sono stati solo 23.600, anche se gli organizzatori ne hanno conteggiati 60.132. Eppure era il primo «sabato giallo» dopo il discorso in cui qualche giorno fa il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato le misure per affrontare la crisi sociale del Paese.
E infatti Macron è stato il bersaglio di molti manifestanti a Strasburgo e a Parigi, con cartelli come «Hollande+Bayrou = Macron» o una caricatura di «Macron Picsou», che è il nome francese del nostro Paperon de' Paperoni.
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