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"Aprire centri semi detentivi da cui i migranti non possono uscire"

Fedriga pronto a chiudere i Cara aperti dalla sinistra. E propone al governo di aprire solo centri da cui i migranti non possono uscire: "Le forze dell'ordine devono poterli controllare"

"Aprire centri semi detentivi da cui i migranti non possono uscire"

"Spetterà al governo decidere, rivedere la normativa...". Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, lo mette subitop in chiaro. Ma, al termine di una visita al Cara di Gradisca d'Isonzo (Gorizia), dove attualmente sono ospitati oltre 400 migranti, lancia all'esecutivo e in particolar modo al ministro degli Interni Matteo Salvini un'idea netta: "I centri per chi deve essere espulso devono essere centri semi detentivi dai quali non si può uscire".

Fedriga è disposto a prendersi in carico anche più di una struttura, ma questo deve comportare un alleggerimento di tutto il resto dell'accoglienza. A partire dai Cara che la sinistra ha disseminato in tutto il Friuli Venezia Giulia. Per il governatore leghista non possono esserci strutture in cui è impossibile il controllo durante il giorno perché dalle 8 alle 20 gli ospiti possono uscire e fare quello che vogliono. "I centri per chi deve essere espulso devono essere centri semi detentivi dai quali non si può uscire - ha messo in chiaro - le forze dell'ordine devono poter intervenire all'interno del centro, non come avveniva in passato nei Cie, e quindi garantire la sicurezza di chi è dentro il centro, degli operatori e delle forze ordine".

Molti Comuni hanno, infatti, dato la propria disponibilità ad accogliere un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr). "È una struttura controllata da dove chi è entrato illegalmente non può uscire e fare quello che vuole - ha spiegato Fedriga - garantisce molto di più la sicurezza rispetto all'accoglienza diffusa, dove le persone vengono sparpagliate nel Comune e possono agire come credono". Anche perché oltre il 60% dei disperati che arriva in Italia non ottiene la protezione di qualsiasi tipo, umanitaria compresa, e continua a circolare liberamente sul territorio nazionale. "Prima dobbiamo intervenire su quelli - ha auspicato Fedriga - sono moltissime persone che non hanno il diritto di rimanere. Se poi cominciamo a controllare i confini e a effettuare l'attivazione di Dublino questo viene meno.

Sono presupposti fondamentali per riportare legalità e sicurezza nel Paese".

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