Assente ad Hammamet: Pd senza coraggio

Assente ad Hammamet: Pd senza coraggio

Non mi illudevo certo che il Partito democratico e Nicola Zingaretti avessero il coraggio politico e l'onesta intellettuale, trascorsi venti anni dalla scomparsa di Bettino Craxi in esilio, di partecipare alle iniziative tunisine. Sarebbe stato sconfessare se stessi e i loro percorsi politici. Del resto, se non fai i conti con la tua storia, come puoi fare i conti con quella altrui?

Le contraddizioni del Pd, erede di una certa tradizione, il suo riformismo un tanto al chilo figlio di un certo «manipulitismo», che rappresenta moralmente l'atto fondativo del centrosinistra nostrano, sono, oggi come ieri, il vero impedimento.

Resto convinta che volare ad Hammamet sarebbe stato un gesto che vale più di tante parole e delle incomprensibili discussioni che vengono invocate su Craxi, non si sa a quale titolo e con quale legittimità. Discussioni che hanno il sapore di una sorta di processo d'appello che i lor Signori della sinistra magnanimamente immaginano di concedere a Craxi e alla storia socialista. Perché non si interrogano, invece, sulle loro contraddizioni e sui loro ritardi? Siamo innanzi ai soliti sepolcri imbiancati, alla solita ipocrisia e al classico doppiopesismo sinistrorso!

La verità e che Craxi è un macigno sulle loro coscienze e sulla loro credibilità e legittimità. Un macigno, che se non rimosso con parole di verità, con onestà e senza infingimenti e viltà, toglie loro ogni credibilità e forza politica. Discutano con i grillini, cui sono accomunati dal giustizialismo forcaiolo e dal moralismo militante.

La discussione storica e culturale su Craxi non è compito loro, non spetta certo a Zingaretti e al Pd che, tra terze vie e ulivismi vari, farebbero sorridere se non fosse che così facendo hanno ipotecato il futuro dell'Italia. Non si sono accorti che il paese reale su Craxi, come su altro, è come sempre 30 anni avanti rispetto alle loro misere discussioni?

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