Nessuno stop alla vaccinazione con AstraZeneca in Europa e in Italia perché non esistono evidenze di rischio. Questo l'esito del confronto al telefono tra il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha sottolineato come non ci siano prove di «un nesso tra i casi di trombosi registrati e la somministrazione di AstraZeneca», precisando che l'Ema ha avviato un'ulteriore revisione. Ma dopo la sospensione in via precauzionale di alcuni lotti AstraZeneca in molti Paesi europei (Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia) e di tutti i lotti in Danimarca (dove si è registrato un decesso) Norvegia e Islanda per sospetti eventi avversi gravi (formazione di coaguli con conseguente rischio trombosi), esplode anche un caso italiano dopo due morti sospette. Anche se pure per questi due decessi non è provato alcun collegamento con il vaccino. Le dosi erano provenienti dallo stesso lotto (ABV2856) che l'Aifa ha bloccato in via cautelativa in tutta Italia.
Nel mirino della procuratrice di Siracusa, Sabrina Gambino, la morte di Stefano Paternò, 43enne sottoufficiale della Marina ad Augusta. I familiari denunciano come «poche ore dopo l'inoculazione del vaccino AstraZeneca» l'uomo tornato nella sua casa di Misterbianco si sia sentito male, riscontrando un rialzo della temperatura. Il giorno dopo è morto per arresto cardiaco. Ma sono stati sollevati sospetti anche su un'altra morte del 6 marzo. La vittima è un cinquantenne, Davide Villa, agente in servizio all'Anticrimine di Catania. In questo caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo ma senza indagati. Per il decesso di Paternò invece sono finite nel registro degli indagati a Siracusa 21 persone, tutte per omicidio colposo: il personale sanitario che ha eseguito la somministrazione e alcuni dipendenti di AstraZeneca. Le fiale del lotto sono state sequestrate e ora l'Aifa procederà con i controlli. A presentare l'esposto la moglie del militare, Caterina Arena, tramite i suoi avvocati. La procuratrice Gambino ha tenuto però specificare che lei stessa con altri colleghi della Procura si è sottoposta senza timori alla somministrazione della prima dose di Astrazeneca.
Il lotto sotto accusa in Italia è diverso da quelli finiti nel mirino per sospetti eventi avversi gravi in Austria e in altri paesi Ue. In Danimarca il ministro della Salute, Magnus Heunicke, ha deciso di sospendere, come misura precauzionale, la vaccinazione con AstraZeneca «a seguito del segnale di un possibile effetto collaterale grave».
L'Ema assicura che è immediatamente scattata «un'indagine completa sulle segnalazioni di coaguli di sangue nelle persone che hanno ricevuto il vaccino» e anche sul decesso in Danimarca, sottolineando però che «non ci sono attualmente indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste condizioni». Si evidenzia anche che il numero di eventi tromboembolici nei vaccinati non è superiore a quello osservato nella popolazione generale. Identica la linea tenuta dalla stessa AstraZeneca: «Su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda», la nota della Big Pharma. Francia e Germania hanno già annunciato che non intendono interrompere le vaccinazioni con Astrazeneca.
Dal Regno Unito fanno notare che su quasi 11 milioni di dosi somministrate di Astrazeneca si sono registrate soltanto 194 reazioni avverse gravi e nessun decesso. Qui la campagna vaccinale procede senza intoppi. Ma non c'è dubbio che il cammino del vaccino Astrazeneca appare sempre più travagliato e difficilmente si potrà riconquistare la piena fiducia dei cittadini.
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