Attacco dal cielo di Israele su Beirut. Ucciso Aqil e dieci capi di Hezbollah

Sul terrorista una taglia da 7 milioni di dollari. Le eliminazioni mirate servono a preparare un'offensiva di terra che arrivi al fiume Litani

Attacco dal cielo di Israele su Beirut. Ucciso Aqil e dieci capi di Hezbollah
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Meglio mettere da parte ogni illusione. La guerra del Libano è iniziata. E non c'è diplomazia in grado di fermarla. Il raid degli F35 con cui Israele ha abbattuto un intero palazzo alla periferia Sud di Beirut e incenerito a colpi di missile Ibrahim Aqil, nome di battaglia Tahsin, uno dei capi storici di Hezbollah, è un segnale estremamente chiaro. Perfettamente in linea con la promessa del premier Benjamin Netanyahu di cambiare «l'equilibrio di forze» al confine settentrionale e permettere il ritorno a casa dei 60mila israeliani evacuati a causa dei missili di Hezbollah. L'eliminazione di Aqil, preceduta dai raid dell'aviazione lungo la frontiera libanese che hanno distrutto di un centinaio di postazioni missilistiche di Hezbollah, rientra nel tentativo di ribaltare quegli «equilibri di forza». Un obbiettivo non facile visto che nella notte il Partito di Dio aveva lanciato 120 missili sul territorio israeliano.

Ma torniamo al blitz di Beirut costato la vita ad altri 10 esponenti di Hezbollah riuniti con Aqil nel sotterraneo del palazzo e ferito una sessantina di persone. Aqil, dimesso poche ore prima dall'ospedale, dov'era ricoverato per le ferite riportate nell'esplosione del suo cerca-persone, non era un comandante qualunque. La sua storia di militante e terrorista inizia il 18 aprile 1983 quando un camion bomba fa saltare in aria l'ambasciata statunitense a Beirut causando 63 vittime tra cui 20 funzionari americani. Tra questi spiccano Roberto Ames, capo analista Cia per il Medioriente, e quattro suoi collaboratori considerati allora i principali conoscitori delle strategie iraniane e dell'intricata situazione del Libano. Con quel colpo Aqil cancella la rete mediorientale della Cia e ne azzera le competenze. E a ottobre 1983 replica con gli attentati alle caserme della Forza Multinazionale costati la vita a 241 marines americani e 58 militari francesi. Un cursus honorum con cui - oltre alla taglia da 7 milioni di dollari dagli Usa - si guadagna un posto nel Consiglio della Jihad, l'organo responsabile delle scelte militari di Hezbollah. Ma la carica che lo trasforma in obiettivo fondamentale per Israele è quella di comandante di Radwan, la forza d'élite responsabile delle operazioni al confine.

Uccidendo Aqil Israele elimina il comandante a cui spettavano le decisioni su come affrontare e respingere un'invasione dei trenta chilometri di territorio che vanno dal confine al corso del fiume Litani. Una zona che Tsahal punta a occupare e trasformare in zona cuscinetto. Per Israele Aqil era anche il responsabile di un piano d'invasione del Nord d'Israele simile a quello messo a segno da Hamas il 7 ottobre. Ma Aqil era anche l'architetto e lo stratega della ragnatela di tunnel con cui Hezbollah aveva già sorpreso gli israeliani durante la guerra del 2006. Una competenza acquisita a fine anni '90 quando i Pasdaran iraniani lo spedirono nella Corea del Nord per apprendere le strategie acquisite da vietnamiti e cinesi.

L'eliminazione di Aqil, preceduta dalle incursioni sulle postazioni missilistiche di Hezbollah e dalla deflagrazione di cerca persone e radio costate il ferimento di centinaia di militanti di Radwan, è, insomma, l'evidente prologo dell'invasione di terra con cui Israele punta a prendersi il controllo del Sud del Libano.

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Avatar di Sinai Sinai
21 Set 2024 - 16:39
@Massimocubo53 ti ricordo che fanno la fila, oltre alle solite raccomandazioni, per poterci andare in quei posti, altro che servizio umanitario.
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Avatar di Happychild Happychild
21 Set 2024 - 10:13
Uno dopo l'altro cadono come birilli. Succede,a confidare troppo nel profeta. Che delusione.....:-)
Avatar di cherry68 cherry68
21 Set 2024 - 10:29
Pare che l'area a sud del Litani sia crivellata da tunnel di grandi dimensioni scavati da hezbollah.

Immagino che Israele voglia demolirli prima di avanzare per evitare di trovarsi i terroristi alle spalle.

Urge il ritiro delle forze Unifil (che peraltro non hanno garantito il disarmo di hezbollah come da risoluzione ONU e si sono fatti scavare i tunnel sotto il naso).
Avatar di Sinai Sinai
21 Set 2024 - 16:37
@cherry68 le forze unifil sono lì unicamente per guadagnare qualche soldo in più, esentasse, e, meno si coinvolgono in operazioni di controllo, più hanno la possibilità di portare a casa la pellaccia senza buchi.
Avatar di fabio07 fabio07
21 Set 2024 - 14:14
Qualche politico ripeteva sempre che I nostri soldati erano in Libano per garantire la pace. Il verbo garantire e’ stato utilizzato tanto e invano. Voglio credere che i nostri soldati sono fare di meglio e che sono stati utilizzati esclusivamente come forza di presenza e null’altro. C’è lo dovrebbero spiegare per rispetto al nostro esercito.
Avatar di Massimocubo53 Massimocubo53
21 Set 2024 - 14:23
.....e speriamo che nella prossima invasione del Sud del Libano da parte dell'esercito Israeliano non siano coinvolti i nostri militari delle Forze UNIFIL (che si è dimostrato non servono a nulla ma costano una fortuna a noi conttibuenti dato che i militari hanno fatto a gara per essere dislocati in tale area intascando , se non vado errato , ben 150€/giorno ESENTASSE in più del loro stipendio normale) .
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Avatar di GiovannixGiornale GiovannixGiornale
21 Set 2024 - 16:31
@Massimocubo53 Le nostre missioni di pace non servono a niente e ci costano vite umane e un sacco di soldi.
Avatar di Sinai Sinai
21 Set 2024 - 16:39
@Massimocubo53 ti ricordo che fanno la fila, oltre alle solite raccomandazioni, per poterci andare in quei posti, altro che servizio umanitario.
Avatar di Marcolux Marcolux
21 Set 2024 - 15:01
Avanti Israele, fio a schiacciare la testa del serpente, prima che abbia la bomba atomica!
Avatar di GiovannixGiornale GiovannixGiornale
21 Set 2024 - 16:28
Continuano a colpire, distrutte centinaia di postazioni missilistiche, a Gaza hanno fatto decine di migliaia di morti, ma i terroristi sono sempre lì e colpiscono ancora. Si parla ancora di tunnel che non hanno scoperto. È come il Vietnam e l'Afganistan, gli americani vincevano sempre, ma alla fine sono scappati con la coda fra le gambe.
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