Azzurri in piazza contro la manovra

L'ex premier giovedì a Roma fa il punto. Tajani incontra la Merkel

Azzurri in piazza contro la manovra

Roma Sale la tensione tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, mentre gli attacchi di Forza Italia al governo, dalla manovra alle infrastrutture, da sicurezza e prescrizione a libertà di stampa, hanno cambiato registro, senza distinzioni tra Lega e M5s.

Ieri ad Arcore, nel pranzo con Ghedini, Galliani, Confalonieri e la famiglia, il leader azzurro era molto irritato con il vicepremier alleato, che alle sue sollecitazioni non risponde distinguendosi dai 5s. I contatti sono fermi a fine settembre e la polemica tra i due di domenica, dopo l'intervento di Berlusconi al congresso dei giovani, rende evidente il cambiamento dei toni. Giovedì il Cavaliere sarà a Roma per preparare, con il vertice del partito, la mobilitazione contro la manovra che, conferma il vicepresidente di Fi Antonio Tajani, espone l'Italia ad un'«inevitabile» procedura d'infrazione dell'Europa. Gli azzurri scenderanno in piazza a fine mese e sarà un nuovo «avviso di sfratto» per l'esecutivo gialloverde, dopo quello di Torino sulla Tav. È ormai quotidiano l'appello a Salvini perché rompa il patto con i grillini e «torni a casa». Esplodono le contraddizioni nella maggioranza, mentre i sondaggi certificano l'insoddisfazione degli elettori e il calo dei partiti di governo. In casa azzurra si prevede la deflagrazione dopo il voto europeo. Allora il centrodestra vorrebbe tornare al potere, come dice Berlusconi, con una maggioranza da trovare in parlamento o nelle urne. Intanto, però, Fi rimarca l'identità moderata e liberale rispetto alla Lega che scontenta il mondo produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese del nord. Alle amministrative la coalizione andrà unita ma alle europee, in cui ogni forza correrà da sola, si profila uno scontro tra azzurri, sul fronte europeista del Ppe e leghisti, nell'alleanza sovranista con la Le Pen. Il presidente dell'Europarlamento Tajani, che oggi a Strasburgo riceve Angela Merkel per un confronto sul futuro dell'Europa, costruisce un fronte per riunire i moderati, con l'accordo con l'Udc di Lorenzo Cesa e punta ad aprire Fi e le liste europee alla società civile, al mondo cattolico, riformista e liberale. Ci saranno novità a maggio nel simbolo e nello slogan. Nel primo dovrebbero comparire accanto a Fi, il Ppe e l'Altra Italia, che rappresenta il mondo delle liste civiche e dei delusi dalla politica.

Per il secondo Fi valuta tre possibilità e tutte lanciano un messaggio di allargamento dell'area del partito e di linea europeista, ma critica e riformista: «Nel Ppe per cambiare l'Europa», «Europeisti per cambiare l'Europa», «L'Altra Italia per cambiare l'Europa».

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