Roma - Terrore in villa a Fiano Romano, alle porte di Roma. Prima fanno scattare l'allarme. Poi aspettano che il proprietario di un villino isolato esca in giardino per saltargli addosso, pistole alla mano, e costringerlo a rientrare in casa. «Erano in tre, avevano l'accento dell'Est» racconterà l'uomo ai carabinieri.
Diamanti per cinquantamila euro, denaro contante per 10mila euro e altri gioielli il bottino della banda di rapinatori, scomparsa senza lasciare traccia. O quasi. Per tutta la notte gli uomini del nucleo operativo di Monterotondo e di Ostia setacciano la campagna attorno l'abitazione, tra Fiano e Capena, zona Pini Family Park, alla ricerca dell'auto utilizzata per la fuga. Inutilmente. Una rapina che per un soffio non si è trasformata in tragedia. Sono le 22 e 30 di sabato. Il proprietario lascia per pochi istanti la moglie in salotto, davanti la televisione, per vedere cosa succede all'impianto di sicurezza. La donna è una libera professionista, lui un impiegato pubblico. Qualche risparmio investito in pietre preziose ben custodite in cassaforte, almeno è quello che pensavano prima di ieri.
«Non avremmo mai immaginato di essere costretti ad aprirla sotto la minaccia di una pistola» racconta ancora la vittima. Di fatto, appena entrati i tre balordi cominciano a urlare: «Vi ammazziamo se non ci date i numeri della combinazione». Inutile ogni tentativo di opporre resistenza: la donna viene fatta sdraiare a terra e il marito, sempre sotto la minaccia dell'arma, non può far altro che ubbidire. E aprire il piccolo caveau murato e lasciare ogni avere alla gang. Sottratti anche i cellulari, strappata dalla parete la linea telefonica fissa, i tre chiudono a chiave i padroni di casa e scompaiono nel nulla. «Ci siamo liberati dopo qualche minuto e siamo corsi fuori per chiedere aiuto» spiega ancora l'uomo sequestrato dai tre banditi. Per tutta la domenica gli esperti del Ris effettuano rilievi alla ricerca di tracce per individuare i sequestratori. Sul caso indagano la Procura di Tivoli e i carabinieri della compagnia di Monterotondo, gli stessi del caso di Andrea Pulone, il 29enne che ai ladri penetrati in villa risponde sparando 4 colpi calibro 45. Reazione che è costata al giovane, figlio di un astrofisico, l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa.
E questa mattina la Procura di Tivoli spiegherà nel dettaglio i particolari della cattura degli altri componenti la banda che ha sfondato la finestra di casa Pulone, tre nomadi arrestati in un campo rom. Sempre a Fiano due ladri dell'Est, un serbo e un romeno, sono stati ammanettati sabato notte. I due provano a sottrarre un'auto in garage quando il proprietario se ne accorge. Scoperti, i due reagiscono malmenandolo. Ma l'uomo li mette in fuga. Nella fretta uno dei due perde il telefono. Quando torna a riprenderlo trova i carabinieri del nucleo radiomobile che lo bloccano all'istante.
Nel quartiere Pigneto, al centro di bande di spacciatori, un 23enne italiano è stato
accerchiato da un gruppo di rapinatori. Per sottrargli lo smartphone i balordi, tre cittadini del Gambia, lo prendono a pugni in faccia. Il ragazzo non molla il cellulare e uno dei criminali lo morde a un braccio. Arrestati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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