Le più belle frasi di Osho oscurata: "È stato un errore, ripristinata"

La pagina satirica su Facebook ideata da Federico Palmaroli è stata oscurata per qualche ora. Ecco cosa è successo

Le più belle frasi di Osho oscurata: "È stato un errore, ripristinata"

Tolta e poi ripristinata la pagina “Le più belle frasi di Osho”, ideata dal vignettista Federico Palmaroli, che questa mattina non appariva più raggiungibile su Facebook.

La scoperta era stata fatta dai tanti che oggi si aspettavano vignette e meme sulla crisi di governo in atto e sugli altri argomenti di attualità. Palmaroli infatti, con delle semplici foto e delle didascalie il più delle volte in dialetto romanesco inserite nella pagina, ha sempre commentato in modo satirico gli eventi di politica e non solo. Un successo che ha trasformato la sua "creatura" in una delle pagine più seguite e che ha dato diversi spunti ironici sulla realtà che ci circonda, anche durante ad esempio la fase più acuta dell'attuale emergenza sanitaria.

Non appena si era diffusa la notizia della cancellazione della pagina, sui social in tanti hanno pensato a una nuova censura. Ma la circostanza è stata smentita direttamente da un rappresentante di Facebook: "Abbiamo rimosso questa Pagina dopo aver ricevuto una segnalazione di violazione della proprietà intellettuale - ha dichiarato un portavoce del social all'Agi - La pagina è stata rimossa per errore ed è stata ripristinata".

La diatriba con Scanzi a settembre

Il pensiero alla censura è scattato visto che alcuni mesi fa lo stesso Palmaroli era finito nel mirino però di chi lo accusava di fare propaganda a favore del centro destra. È stato in particolare il giornalista Andrea Scanzi a defnire “Fasho” l'ideatore della pagina, alludendo ad alcune sue partecipazioni ad eventi di Fratelli d'Italia e di associazioni vicine a movimenti di destra.

Secondo Scanzi, Palmaroli non poteva quindi fare satira in quanto schierato politicamente: “Per carità – si leggeva nel post del giornalista – è giusto che chiunque abbia le sue simpatie. Ma se c’è un ambito che deve essere libero, quello è la satira. Puoi essere di sinistra o di destra, ma non puoi partecipare a eventi elettorali. Non se fai satira”.

A quelle accuse, Palmaroli ha replicato sempre sui social sostenendo la libertà della sua satira e il suo non condizionamento relativo alle proprie posizioni politiche. Nel post, l'ideatore della pagina ha voluto ricordare a Scanzi di aver partecipato anche ad eventi del Movimento Cinque Stelle e dell'Arci. Tra i due erano inoltre volate parole grosse.

Dopo quella diatriba, Palmaroli ha proseguito la propria attività sui social. Dopo l'iniziale rimozione della pagina, è invece risultato attivo regolarmente l'account de “Le Più Belle Frasi di Osho” su Twitter. L'ultimo post satirico è di ieri sera e si riferisce alla crisi di governo. Non ci sono però state comunicazioni sulla sospensione della pagina su Facebook.

Il commento di Palmaroli

In tarda mattinata, prima dell'annuncio di Facebook del ripristino, era arrivato il primo commento da parte del diretto interessato: "Sto aspettando notizie su quanto è successo - ha dichiarato Federico Palmaroli all'AdnKronos - perché ancora non è molto chiaro, ma escluderei la censura, perché non ho fatto niente che possa essere censurato. Se avessi pubblicato una svastica, l'avrei capito, ma non c'è nulla di censurabile".

"Capisco che tutti, dopo i fatti americani, pensino ad una censura - aveva poi proseguito Palmaroli - è normale pensare a quello. In realtà è successo a tante persone, e sapendo la mia collocazione ideologica non è proprio quella che piace ai più, viene spontaneo pensarlo, ma io lo escludo". Un'incredulità ben giustificata dunque, vista la siccessiva conclusione positiva della vicenda.

"Io ringrazio tutti quelli che mi hanno espresso solidarietà - aveva poi concluso l'ideatore della pagina Facebook - perché fa piacere vedere questa sommossa popolare, ma è un modo anche per tranquillizzare tutti. Sarebbe davvero un pò strano che ci fosse una censura".

"Questione di marchio"

Il fondatore della pagina, contattato dall'agenzia Agi, ha poi chiarito ulteriormente i termini della questione: "Più che altro è stato un discorso di trademark - si legge nelle sue dichiarazioni- per questo marchio di Osho, che ormai da me viene utilizzato senza neanche più legami con la sua figura, anche se anche allora era satira, quindi opinabile, è diventato un nomignolo, un soprannome che non ha più nulla a che vedere, loro hanno ricevuto una segnalazione, hanno chiuso la pagina ma è stato un errore di valutazione".

Nessuna censura dunque, almeno secondo lo stesso Palmaroli. Quest'ultimo ha tenuto ancora a ringraziare chi gli ha offerto solidarietà: "Siete la mia artiglieria", ha affermato con riferimento ai tanti che sui social hanno invocato un immediato ripristino dela pagina. Il caso, almeno per il momento, appare dunque chiuso.

"M'ero scordato de pagà na bolletta"

Non appena ripristinata la pagina, Federico Palmaroli ha tenuto a spiegare la questione direttamente sulla bacheca di Le Più Belle Frasi di Osho: "Intanto ringrazio tutti per la solidarietà - si legge nel post - Siete il mio settimo cavalleggeri. Quanto ai motivi della chiusura temporanea della pagina, pur comprendendo coloro che hanno pensato che fosse dovuta a motivazioni legate ai contenuti da me pubblicati, vi informo che non è stata provocata da quelli, anche perchè la mia satira non è mai stata né violenta né offensiva".

"Semplicemente - ha proseguito con la sua caratteristica ironia - m’ero scordato de pagà ‘na bolletta.

Scherzi a parte, c’è stata una segnalazione relativa al soprannome con cui ormai tutti mi conoscete e un conseguente errore di valutazione da parte di Facebook, riconosciuto dopo il mio reclamo. Tutto a posto. Comunque pe sicurezza il libro compratevelo…’n se sa mai".

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