Barista cinese stuprata per ore Preso un pregiudicato romeno

L'uomo, che sarebbe dovuto essere agli arresti domiciliari, è stato fermato a Milano. La vittima legata e imbavagliata

Barista cinese stuprata per ore Preso un pregiudicato romeno

Milano Era braccato dai carabinieri di Piacenza dalla notte tra mercoledì e giovedì, quando a Piacenza ha picchiato e stuprato per ore una barista. Nella mattinata di ieri i militari del Reparto operativo della città emiliana hanno fermato il fuggitivo a Milano. Per gli investigatori e per la Procura è lui, N.I., romeno di 34 anni, il responsabile della violenza sessuale. L'uomo è un pregiudicato, stava scontando una condanna ai domiciliari e aveva il permesso di uscire solo di giorno per lavorare.

Prescrizione che ha violato nella tarda serata di mercoledì, quando ha raggiunto un bar di viale Dante, in una zona residenziale non troppo lontana dal centro. Mancavano pochi minuti alla chiusura del locale e la barista, una donna cinese di 40 anni, era rimasta sola. Il 34enne l'ha aggredita, le ha legato polsi e caviglie e le ha tappato la bocca con il nastro adesivo. Dopo le botte ha abusato di lei per ore, da mezzanotte circa alle 4 del mattino successivo. Alla fine la vittima è riuscita a chiedere aiuto, i vicini che hanno sentito le sue urla hanno chiamato i soccorsi. È intervenuta un'ambulanza del 118, che ha portato la 40enne in ospedale. Era in grave stato di choc. Ieri è stata dimessa con una prognosi di venti giorni per le lesioni riportate ed è stata ascoltata dagli investigatori.

L'aggressore, che lavorava come operaio nelle ore di permesso concesse dal giudice, nel frattempo era scappato ed è subito partita la caccia da parte dei carabinieri, coordinati dal pm Emilio Pisante. Lo straniero ha preso un treno per Milano, dove è stato trovato grazie alle tracce telefoniche e arrestato con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona ed evasione. Era alla stazione ferroviaria di Forlanini, probabilmente in attesa di salire su un altro convoglio. Contro di lui ci sarebbe anche un esame del Dna.

«Per i colpevoli di questi reati zero sconti - interviene il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini -, pena certa da scontare solo in galera e castrazione chimica». Il leader della Lega sottolinea su Facebook che l'uomo arrestato «era già ai domiciliari, ma beneficiava di permessi per andare a lavorare». Poi il ringraziamento alle forze dell'ordine «per la rapidità di azione» e «un abbraccio alla ragazza». E tornando sulla castrazione chimica: «È una proposta della Lega da anni. È una sperimentazione in vigore in tanti Paesi europei civili e sviluppati che però ritengono che chi mette le mani addosso a una donna o a un bambino vada curato, non solo incarcerato. Perché un maiale che fa violenza su una donna o un bambino va accompagnato in un percorso che gli impedisca di farlo per il resto dei suoi giorni. È chiaro - conclude Salvini - che non è nel contratto di governo, che ci sono tante altre priorità, ma ogni volta che c'è una notizia di una violenza sessuale ai danni di una donna o un bambino io mi imbestialisco».

Mentre il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede chiede «condanne esemplari per chi commette violenza sessuale, introducendo nuove aggravanti e ulteriori aumenti di pena quando la vittima è un soggetto vulnerabile. È scritto nel nostro contratto di governo e lo faremo, statene certi».

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