"La battaglia non è finita". Ora Zan ed il Pd ci riprovano con il Ddl

Alessandro Zan annuncia la ripresentazione del suo Ddl in Parlamento. I Dem vogliono ripartire dal medesimo testo già bocciato in Senato

"La battaglia non è finita". Ora Zan ed il Pd ci riprovano con il Ddl

Ormai, per il Partito Democratico e per Alessandro Zan, è una questione di principio: il Ddl che è già stato affossato - quello sul quale i Dem non hanno mai voluto aprire un vero canale di dialogo nel merito - , tornerà ad essere oggetto di discussione in Parlamento.

É questo l'annuncio dato poco fa dal parlamentare della formazione politca guidata da Enrico Letta nonché primo firmatario di una proposta di legge che è già stata ricusata dalla maggioranza di Palazzo Madama.

Dopo aver specificato che "la battaglia non è finita", Zan ha detto quanto segue parlando con l'Adnkronos: "Fino all'ultimo minuto di questa legislatura proveremo a portare a casa una buona legge contro i crimini d'odio". Sembra che anche questa volta il Partito Democratico non sia disposto ad aprire uno spazio dialettico con altre forze partitiche per apportare accorgimenti alla proposta: "Il cosiddetto embargo finirà il 27 aprile e da lì riprenderà l'iter della legge al Senato. Si ripartirà - ha detto Zan - dallo stesso testo, sapendo che la via è stretta, ma che non possiamo permettere all'Italia di fare passi indietro sui diritti".

Prima della bocciatura in Senato, numerosi esponenti politici, tra cui anche il leader della Lega Matteo Salvini e quello d'Italia Viva Matteo Renzi, avevano dato la loro disponibilità a rivedere alcuni punto del Ddl. Si era parlato del Ddl Scalfarotto come nuovo testo base. Ma Enrico Letta aveva scelto la linea dell'intransigenza. E quella decisione aveva comportato il naufragio di un Ddl che, con alcune modifiche, sarebbe stato, considerate le dichiarazioni dell'epoca, approvato da una larga maggioranza.

Un'altra campagna elettorale si avvicina. Il Ddl Zan era stato considerato uno strumento buono per attrarre voti qualche mese fa, in virtù delle amministrative: è chiaro che la medesima strategia potrebbe essere utilizzata dal Pd in prossimità del prossimo turno (amministrative meno estese ma pur sempre amministrative) e delle elezioni politiche del 2023. Per il deputato Dem si tratta di "una legge che l'Italia aspetta da tantissimi anni, essendo ancora l'unico grande paese europeo a non averla ancora approvata". Sono le consuete argomentazioni.

I prossimi mesi, in Parlamento, saranno

contraddistinti da votazioni riguardanti temi bioetici: si voterà per la cosiddetta legge sull'eutanasia e, stando a quanto appreso da Zan, anche per il Ddl che ha ingessato il dibattito politico durante l'autunno del 2021.

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