«Non sono nessuno, scusi, eh? Ne abbiamo avuto abbastanza di giornali, tv e politici». Don Giancarlo Manieri, parroco della chiesa di San Giovanni Bosco, sulla porta della sagrestia non riesce a trattenere l'irritazione. Il funerale di Vittorio Casamonica, celebrato giovedì tra carrozze a sei cavalli, elicotteri e banda musicale per omaggiare alla loro maniera il patriarca del clan romano, ha fatto finire anche la chiesa del Tuscolano e il suo parroco al centro delle feroci polemiche scatenate da quel rito così sopra le righe.
E in effetti questa grande chiesa anni '50 alla periferia sud-est della Capitale è il tempio d'elezione per le celebrazioni «di massa» della famiglia Casamonica, dai battesimi ai funerali. Lo rivela al Giornale Luciano Casamonica, nipote di Vittorio: «In quella chiesa abbiamo fatto un sacco di matrimoni e funerali. La mia famiglia la usa tutte le volte che ce serve spazio». Lo conferma, con qualche distinguo, don Manieri. «Sì. Se c'è una cerimonia importante, con molta gente, i Casamonica vengono qui, perché la parrocchia del loro quartiere è piccola. Quindi è vero, sono venuti un po' di volte, ma parliamo dell'arco di diversi anni. E non è che come parrocchia abbiamo rapporti con loro, né ci finanziano o cose del genere. Assolutamente no». Il parroco apre la porta del suo ufficio, prende il registro, lo apre e punta il dito sul foglio. «Ecco qui, Casamonica, per il funerale di giovedì, offerta di 50 euro, visto? Sotto media, spesso le donazioni sono di 80 o 100 euro. Insomma, di che cosa stiamo parlando?». Stiamo parlando del funerale del capofamiglia di un discusso clan, una cerimonia capace con la sua ostentazione di scuotere dal torpore estivo la Capitale e scatenare polemiche a tutto campo, dalla sicurezza dei cieli - i petali di rosa lanciati dall'elicottero, seccati dal sole, sono ancora sparsi sui gradini di marmo della chiesa - al mancato intervento di forze dell'ordine e autorità locali, cascate dal pero. «La politica...», ringhia il prete. «Ha ragione Galantino, che ha messo in luce certe miserie», attacca don Manieri. «Centrodestra, centrosinistra... mah. Fanno tanto rumore per qualcosa che era fuori dal nostro controllo. Se Vittorio Casamonica era davvero un boss, un mafioso, allora perché da vivo non lo hanno arrestato e solo ora strepitano per le esequie?». Il problema sono le modalità in cui si è svolta la cerimonia. Ma don Giancarlo derubrica tutto a questioni di gusto. «Quando un capo muore, la carrozza a sei cavalli è praticamente di rigore, sempre da Napoli.
Avreste dovuto vedere i vestiti degli invitati, gli addobbi, l'auto degli sposi all'ultimo matrimonio dei Casamonica, qualche anno fa: quello è il loro stile. L'univa novità è stata la pioggia di petali, l'elicottero... ma chi ne sapeva niente?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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