Bellanova attacca Conte: "Fase 2, ritardo irreparabile"

Il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova attacca il premier Giuseppe Conte e apre una possibile crisi politica che potrebbe sfociare per colpa dei ritardi nella fase 2

 Bellanova attacca Conte: "Fase 2, ritardo irreparabile"

"Scontiamo un ritardo che rischia di essere irreparabile". Il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, intervistata dal Corriere della Sera, apre la crisi politica che potrebbe sfociare con la fase 2 e attacca il premier Giuseppe Conte.

"Una nuova organizzazione del lavoro, dei trasporti e della socialità non si organizza in poche settimane. Non ne faccio una questione di calendario, ma di metodo", spiega il ministro che è anche capodelegazione di Italia Viva al governo. Si dovrebbe investire "per rendere sicuri i luoghi di lavoro" anziché "mantenere chiuse le aziende" e ridurre il "rischio nella mobilità, piuttosto che per tenere le persone a casa" anche perché col virus dovremmo convivere finché non arriverà il vaccino. Bellanova ritiene che "il rischio fame è serissimo e anche quello di nuove povertà" perché "ci sono intere fasce sociali che sono andate in forte sofferenza". Il ministro sottolinea che la riapertura deve tener conto della diffusione del virus nelle varie aree geografiche dal momento che "riaprire a Bergamo non è la stessa cosa che riaprire a Potenza". L'esponente renziana invita a riaprire non solo i cantieri edili chiusi nelle scuole così da far rientrare gli studenti a settembre in piena sicurezza, ma anche le aziende che operano nel settore delle macchine agricole, nel made in Italy, nella moda e nel tessile. E ancora: "L'elenco dei codici Ateco ha mandato in confusione interi settori. Chi dice che le macchine agricole non sono necessarie, non sa cos'è l'agricoltura, e non sa cos'è la filiera alimentare. Ma il danno che si è prodotto è enorme". Sulla proposta dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti di regolarizzare i migranti, la Bellanova spiega: "Non chiedo un diritto di maternità, ma da anni dico che bisogna fare i conti con il caporalato e il lavoro nero, ben prima di questo maledetto virus. Ora più che mai non è l'Italia che fa un favore agli immigrati, è che ha bisogno di manodopera aggiuntiva".

Appena due giorni fa, invece, il ministro, dalla sua pagina Facebook, aveva annunciato il via libera alla cura e alla manutenzione degli orti e dei terreni privati "anche nel caso in cui siano in comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso".

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