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Bentornato caro Walkman ma stavolta sarà per pochi

La Sony rilancia il lettore di musica portatile in chiave digitale. Non si ripeterà il fenomeno di massa per il prezzo: 700 dollari 

Bentornato caro Walkman ma stavolta sarà per pochi

L'amarcord tecnologica tira. In parte è una questione di nostalgia per il vecchio mondo analogico, ma dall'altro lato sembra essere una strategia per rianimare un mercato in affanno, ad eccezione dei cellulari. Ecco allora che le aziende puntano sulle icone del passato come Sony che ha riesumato addirittura il suo glorioso Walkman. A 35 anni di distanza dal lancio dell'oggetto simbolo della libertà musicale, antesignano del concetto di «mobilità», riemerge dalla polvere il lettore tanto amato dai giovani degli anni '70 e '80. Ovviamente la versione contemporanea ricorda solo vagamente il dispositivo a cassette magnetiche, visto che il nuovo Walkman ha dimensioni decisamente più contenute e funzionalità evolute. Come è logico che sia, il Sony ZX1 riproduce solo musica digitale, ma per distinguersi dalle numerose alternative già in commercio, il prodotto della multinazionale giapponese punta all'eccellenza, consentendo l'ascolto di brani con audio ad alta definizione (Pcm, Wav, Aiff, Flac, Alac). Il tentativo è chiaramente quello di sollecitare una nicchia di amatori disposti a spendere 700 euro per un prodotto del genere, capace però di offrire una qualità d'ascolto senza precedenti grazie alla tecnologia Sony DSEE HX, la cui funzione è quella di restituire dignità anche alla musica compressa in Mp3 utilizzando un sofisticato algoritmo. Il risultato pare che sia sorprendente, tanto da percepire note mai sentite rivivendo le stesse emozioni di un concerto dal live. Lo ZX1 si distingue anche per il corpo in alluminio, l'ottimizzazione dei circuiti elettrici e per l'eccezionale capienza, ben 128 Gbyte di spazio, sufficienti ad archiviare oltre 36 mila canzoni. E siccome si rivolge agli impallinati della musica, anche la batteria è da veri maratoneti del suono: 32 ore di riproduzione continua. La proposta di Sony, apparentemente anacronistica, si rivolge in realtà a un mercato in espansione. Basta pensare al successo che sta avendo Spotify, il servizio di streaming audio, che solo nel suo primo anno di attività in Italia ha generato ben 65 mila ore di ascolto (l'equivalente di 7500 anni). Altri oggetti sembrano essere riemersi dalla soffitta, come le vecchie radio da comodino o da cucina. Anche in questo caso è l'innovazione tecnologica a rimetterle al centro dell'attenzione con l'arrivo del nuovo standard digitale DAB (Digital Audio Broadcast) che promette di dare nuova linfa alle trasmissioni radiofoniche. Di sicuro un vecchio cimelio del passato è già tornato alla ribalta ormai da tempo: il giradischi. Stando alle ultime indicazioni solo in Inghilterra il mercato dei 33 giri è tornato al livello di 10 anni fa e la passione per i dischi in vinile abbraccia ormai generazioni diverse visto che un terzo degli appassionati ha meno di 35 anni. Un dato è sicuro, lo stile retro piace. Se ne sono accorti i produttori di macchine fotografiche che hanno recuperato i design analogici per sollecitare le vendite delle fotocamere ormai totalmente cannibalizzate dall'utilizzo dei cellulari. Nel settore consumer, ormai a picco, i nuovi prodotti di Laica, Fujifilm e perfino Hassemblad sembrano incontrare il favore dei consumatori. A questo elenco non possiamo dimenticare il settore sempre verde dei giochi. Il fenomeno del retrogaming non conosce battute d'arresto visto che su eBay e nei mercatini delle pulci gli appassionati arrivano a spendere anche 15 mila euro per portarsi a casa le vecchie console. Non deve sorprendere quindi che nuove aziende stiano puntando a questo florido mercato proponendo strumenti innovativi capaci di far tornare in vita giochi come Pac Man o il mitico Spece Invaders.

In un mercato tutto proiettato al futuro digitale, è dunque il vintage a dare fiducia e speranza alle aziende di tecnologia.

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