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Da Berlusconi ad Agnelli, quanto costa dirsi addio

Fece epoca la battaglia tra Giorgio Falk e la Schiaffino. E occhio a non fare come Raoul Bova

Da Berlusconi ad Agnelli, quanto costa dirsi addio

La questione, ovviamente, è molto più vecchia dell'euro. C'erano ancora le lire quando, a metà degli anni Novanta, il divorzio tra il re dell'acciaio Giorgio Falk e l'attrice Rosanna Schiaffino diede il «la» a un braccio di ferro legale durato fino al 2001. Che appassionò tutta Italia, perché a parte il gossip in quel contenzioso si sublimavano le battaglie tra tanti mariti e le loro mogli normali, quelle che un assegno di mantenimento da 20 milioni dell'epoca potevano solo sognarlo. A far salire il «jackpot» c'era di mezzo anche la divisione dei beni, perché se parliamo solo di mensile la cifra già impallidiva al cospetto dei 4,5 miliardi che la collega Rita Rusic ottenne da Vittorio Cecchi Gori.

Nel 2007 Pippo Baudo se la cavò con 12mila euro da versare a Katia Ricciarelli. Fu l'ultimo divorzio da copertina prima di quello più famoso di sempre, almeno da noi, ossia quello tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Il cui ultimo capitolo è stato scritto otto mesi fa dalla corte d'Appello di Milano secondo cui la signora Miriam Bartolini (il suo vero nome) non aveva diritto a un milione e 400mila euro al mese e anzi doveva restituirne circa 45 indebitamente percepiti da febbraio del 2014. Nel frattempo aveva fatto giurisprudenza il caso Grilli-Lowenstein. Lui ex ministro dell'Economia del governo Monti, lei ex consorte americana condannata ad accontentarsi di 500mila euro una tantum pattuiti in una scrittura privata perché - sentenziarono i giudici della Cassazione - l'assegno di mantenimento serve a sostentare moglie e figli che ne hanno bisogno e non a mantenere il tenore di vita acquisito col matrimonio.

Questo almeno fino alla giravolta di ieri. Che a questo punto potrebbe rimettere in discussione il regime economico di altre separazioni celebri degli ultimi anni, tipo quella di Gigi D'Alessio con la prima moglie Carmela Barbato o magari quelle consumate nel giro di un paio d'anni in ambiente Juventus. Nel 2014 iniziarono i calciatori: prima Andrea Pirlo, che lasciò la moglie Deborah Roversi per Valentina Baldini - allora fidanzata con lo storico avvocato dell'Avvocato Agnelli Franzo Grande Stevens - e poi Gigi Buffon che in quei mesi si invaghì di Ilaria D'Amico piantando in asso Alena Seredova.

Dopodiché nel 2016 è sceso in campo direttamente Andrea Agnelli e lì sono volati gli stracci. Il presidente bianconero rubò la moglie (Deniz Akalin) al suo migliore amico (Francesco Calvo) mandando su tutte le furie i cugini John e Lapo Elkann: questione di immagine ma anche di denaro, perché ad Andrea compete il 10% dell'Accomandita di famiglia e la gestione del patrimonio personale del papà Umberto. Un sacco di soldi, potenzialmente aggredibili dalla ex moglie Emma Winter.

Del resto non tutte sono sportive come Sabrina Ferilli, che quando si separò dal marito Andrea Perone non gli chiese un centesimo. Quindi bisogna pensarci bene prima e magari con fare come Raoul Bova, che per mettersi con la giovane Rocio Morales lasciò, dopo 13 anni, la moglie Chiara Giordano. Piccolo particolare: lei è figlia di Annamaria Bernardini de Pace, l'avvocato divorzista più famoso d'Italia..

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