Berlusconi all'attacco: "In Europa metteremo i sovranisti all'angolo"

Il Cavaliere: convinco la Merkel. E poi svela: sulla giustizia mi bloccò Fini, temeva i pm

Berlusconi all'attacco: "In Europa metteremo i sovranisti all'angolo"

Matteo Salvini candidato premier? «È da stabilire, il 4 marzo era il partito con più voti a indicare il premier, credo che Forza Italia avrà un ruolo più importante di allora». Parla delle Europee, Silvio Berlusconi, e le vede come la svolta per arrivare a un nuovo governo di centrodestra. Il vicepremier leghista, che sembrava più dialogante con il Cavaliere, ora tra un litigio e l'altro con il M5s ripete che rispetterà il patto gialloverde. E il leader azzurro lo punzecchia. «Sforare il tetto Ue del 3% nel rapporto deficit-Pil? «Solo in modo virtuoso, per dare il via a un grande piano di opere pubbliche». Come ministro dell'Interno, il Capitano delle «cose buone» le ha fatte, dice Berlusconi, ma non sul suo cavallo di battaglia, l'immigrazione. «Non ha fatto trattati con i Paesi costieri dell'Africa, per vietare gli imbarchi di migranti verso l'Italia e l'Occidente e non è riuscito a imprimere velocità e riportare i clandestini in Italia nei loro Paesi di origine».

Per recuperare il tempo perduto causa operazione, l'ex premier fa campagna elettorale intensiva, con diverse interviste tv al giorno. In mattinata, si siede nel salotto di Agorà (Rai3) e critica il governo che vede a trazione M5S. «Mi sembra difficile che eviti l'aumento dell'Iva, che penalizzerà imprese e famiglie». E dopo, teme che arriveranno tassa patrimoniale, tasse sulla casa, tassa di successione, prelievo sui conti correnti. «Penso che i 5Stelle finora non lo hanno fatto perché Salvini li ha fermati». Poi, a sorpresa, un mezzo complimento a Luigi Di Maio: «È molto bravo, ha un vero talento nella comunicazione. Purtroppo non sono d'accordo su tutto ciò che dice». Ma Berlusconi sgombra anche il campo dai sospetti su un Nazareno bis: «Siamo e saremo sempre alternativi al Pd».

Il centrodestra che vuole riportare al governo in Italia, Berlusconi vorrebbe ricostituirlo anche in Europa, grazie al suo «personale talento» nel far «ragionare le persone». Da capolista in 4 delle 5 circoscrizioni per il voto del 26 maggio (in quella di Centro c'è il vice Antonio Tajani), spiega che con Fi nel Ppe vuole rompere l'alleanza con i socialisti e crearne una tra popolari e «destra democratica», liberali, conservatori e quei sovranisti che fuori dai grandi gruppi a Bruxelles si renderanno conto di non poter far nulla per cambiare la Ue: «Questi sovranisti arriveranno in Europa. Saranno costretti in un angolo perché non hanno i numeri per contare nel Parlamento europeo. Non fanno parte né del Pse né dei popolari europei le due grandi famiglie europee». Ma il Cavaliere, parlando in serata a Tg2 Post si dice convinto di riuscire a far cambiare idea ad Angela Merkel sull'alleanza tra Ppe e sovranisti.

L'abito di Berlusconi è quello del moderato e del mediatore. Preoccupato dei segnali di antisemitismo in Europa, ma convinto che nazismo e fascismo non torneranno. «Forse Salvini - dice - avrebbe fatto meglio a pubblicare il libro con un'altra casa editrice, ma quel che è successo al Salone del libro di Torino non doveva succedere, c'era un contratto e i contratti si rispettano».

Berlusconi poi rievoca un retroscena della sua azione di governo.

«Perché non ho fatto la riforma della giustizia? - dice al Tg2- mi chiamò Fini e mi disse che c'era un patto non scritto tra politica e magistratura per concordare le riforme e che se l'avessimo fatta saremmo finiti tutti in galera».

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