Berlusconi all'attacco su Tav, fisco e crescita: "Follia aumentare l'Iva"

Il Cav: «Alta velocità simbolo della paralisi M5s anti modernità, la Lega non può tradire»

Berlusconi all'attacco su Tav, fisco e crescita: "Follia aumentare l'Iva"

L'attacco di Forza Italia si concentra sul blocco delle infrastrutture e sull'aumento dell'Iva, due scelte dall'effetto devastante sull'economia del Paese. «La Tav - scrive su Facebook Silvio Berlusconi- è il simbolo della paralisi di questo governo». Simbolo dell'antimodernismo dei grillini che, «nonostante le apparenze, stanno dettando la linea del governo sulle questioni decisive come questa».

E così è per il prospettato innalzamento delle aliquote, aggiunge il presidente degli azzurri, che «avrebbe conseguenze depressive sulla nostra economia e comporterebbe per le famiglie numerose un aggravio tra i 500 e i mille euro all'anno». Il Cavaliere annuncia l'opposizione decisa di Fi e si augura che la Lega «riesca ad impedire questa nuova follia dei 5Stelle».

Al vicepremier leghista Matteo Salvini, Berlusconi ricorda che alle elezioni politiche il centrodestra, di cui la Lega fa parte, si è presentato con un programma comune, «impegnandosi ad abbassare la pressione fiscale». Dunque, aumentare l'Iva «significherebbe tradire quel programma».

Quanto agli investimenti nelle infrastrutture, che porterebbero nuovi posti di lavoro nell'immediato e nel futuro, Berlusconi accusa i 5Stelle di non rendersi conto del fatto che «l'Italia soffre di un gravissimo deficit di infrastrutture, che scoraggia gli investimenti e rende più difficile per le aziende competere». Sottolinea che se la paralisi all'alta velocità Torino-Lione è la scelta più clamorosa, ma «i cantieri bloccati o mai partiti sono moltissimi, da Nord a Sud». E per una posizione ideologica dei grillini, che «rifiutano la modernità, la tecnologia, il mercato». Il Cav ha già annunciato che andrà presto in visita nei cantieri della Tav in Piemonte, per ribadire sul posto la sua posizione.

Ad Ancona, per il congresso provinciale di Fi, anche il vicepresidente azzurro Antonio Tajani batte sul tasto infrastrutture. Visita il porto di Ancona, «un'infrastruttura determinante per la crescita e lo sviluppo dell'intera regione Marche, direi dell'intera fascia adriatica». In vista del voto di maggio, il presidente del parlamento europeo fa una previsione, che è anche un auspicio: «I problemi tra Lega e M5s sono destinati ad esplodere e le elezioni europee saranno un momento di scontro politico durissimo tra le due parti. A quel punto la crisi di governo è inevitabile». In questa prospettiva, sottolinea Tajani, gli elettori devono sapere che «per far cambiare l'Italia e far contare di più l'Italia in Europa l'unico voto utile è per Fi, unica forza in grado di essere protagonista con il Ppe nei futuri assetti».

Il partito è schierato dalla parte del mondo produttivo e delle famiglie, che accusano i gialloverdi di non avere politiche di sviluppo i per il lavoro. «Impediremo al governo - attacca la vicepresidente dei senatori di Fi, Licia Ronzulli - di scaricare i costi dei suoi errori sulle famiglie italiane. I numeri svelati dalla bozza del Def sgonfiano la propaganda economica gialloverde e rivelano un futuro nero per l'Italia, che richiederà una manovra finanziaria pesantissima per il 2020, con tagli e aumento delle tasse».

Per il portavoce dei gruppi parlamentari, Giorgio Mulè, «questo esecutivo contro natura porta alla frattura con le imprese». E la presidente del gruppo Fi alla Camera, Mariastella Gelmini sottolinea: «Dagli imprenditori a Cernobbio è uscita una bocciatura senza appello dell'operato del governo».

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