Silvio Berlusconi, secondo quanto si apprende, accompagnerà la delegazione di Forza Italia che salirà al Quirinale sabato alle 12 per le consultazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Intanto, il leader azzurra continua a frenare sulle elezioni anticipate "senza paracadute", come le ha definite più di qualche azzurro. Non abbiamo paura del voto, ma prima dobbiamo capire con quale legge elettorale presentarci davanti agli elettori. Mentre si conferma l'asse Lega-Fdi, che torna alla carica al grido 'subito alle urnè. Il Cav fa il pragmatico, non si sbilancia sugli scenari post-dimissioni di Matteo Renzi e gioca su più tavoli, come sempre. Attende le consultazioni al Colle riponendo fiducia nel 'registà Sergio Mattarella e sta a guardare gli sviluppi politici.
Di certo il presidente di Forza Italia è contrario a ogni tipo di inciucio. Renzi bis, dunque, vade retro. Né si presterà a un governissimo o esecutivi di scopo. Primo obiettivo, per ora, resta quello di un tavolo con "tutte le forze responsabili del Paese" per cambiare l'Italicum appena possibile in senso proporzionale e, raccontano fonti azzurre, "evitare di consegnare l'Italia a Grillo". Anche perché c'è la variabile Consulta che si pronuncerà il 24 gennaio e pesa come un macigno sul percorso di uscita dalla crisi. "Con la sentenza attesa alla fine del mese, andare subito al voto sarebbe fare un salto nel buio", avvertono molti azzurri Berlusconi resta cauto sul punto, perchè vuole prima chiarezza sulla legge elettorale. Fi sta lavorando per definire una sua proposta di riforma dell'Italicum, come chiesto ieri al pranzo di Arcore anche da Gianni Letta, cinghia di trasmissione con il Colle. I capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, che hanno avuto il mandato di trattare con il Pd, sono già al lavoro. Anche Giorgia Meloni, che non vuol restare fuori dalla partita, oggi ha chiesto al Cav di "fare un tavolo elettorale del centrodestra per una proposta condivisa". La presidente di Fdi, però, teme di arrivare alla scadenza naturale della legislatura, e sollecita un intervento di "Mattarella per ottenere dalla Corte costituzionale un giudizio immediato". Fdi e la Lega, insomma, sono per il voto anticipato, mentre Berlusconi non spinge. Meloni oggi ribadisce: "Vogliamo andare alle urne a gennaio e fare una legge elettorale entro Capodanno".
Pure Matteo Salvini punta al "voto subito" e avverte: "Tra una settimana, se non ci saranno risposte chiare sul voto, noi scendiamo in piazza: il 17 e il 18 dicembre siamo pronti per una raccolta firme per elezioni subito. Questa la nostra risposta a Renzi e Mattarella se pensano di farci perdere ancora del tempo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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