Berlusconi contro gli incapaci: "Governo da cartellino rosso"

Il leader azzurro: "Votare Forza Italia alle Europee è un avviso di sfratto a M5s-Lega. Sanno solo litigare"

Berlusconi contro gli incapaci: "Governo da cartellino rosso"

«Cartellino rosso per questo governo», dice Silvio Berlusconi, come in un campo di calcio per l'espulsione. Equivale a questo il voto per Forza Italia alle europee, secondo il leader azzurro. Che usa anche la metafora dello «sfratto» di casa, per un esecutivo «di incapaci che sanno solo litigare e fanno male al Paese».

Dopo Porta a porta, l'ex premier torna a parlare in un'intervista al Tg5, in cui avverte gli elettori che Fi, all'interno del centrodestra, va sostenuta per far cambiare gli inquilini di Palazzo Chigi. «Aumenteranno l'Iva - spiega il Cavaliere- perchè si sono impegnati a farlo con le autorità europee in cambio del via libera all'ultima legge di bilancio, che era proprio scritta male. Il conto, salato, lo pagheranno gli italiani: questo aumento inciderà sui conti di tutte le famiglie per oltre 500 euro all'anno».

Berlusconi parla poi della linea dell'austerity seguita dalle istituzioni europee e delle battaglie di Fi per ottenere flessibilità, facendo le debite distinzioni con le pretese del governo Conte. «Sforare il tetto del 3% - dice - del rapporto tra deficit e Pil? Abbiamo contestato per primi la rigidità di quei parametri e la stagione dell'austerità, ma riteniamo che quel tetto possa essere superato solo in modo virtuoso: per finanziare la realizzazione di infrastrutture più moderne, per aprire i cantieri, rimettere in moto il Paese». Invece, è il suo ragionamento, Lega e M5S bloccano la Tav e le grandi opere, come i piccoli e necessari lavori e non mettono in campo azioni per lo sviluppo. Per risollevarsi, insomma, l'Italia non può rimanere «nelle mani» dei gialloverdi.

Per Fi la priorità è il lavoro, «per dare dignità e libertà ai cittadini», spiega Antonio Tajani, dopo l'incontro organizzato dagli azzurri alla Camera con le maggiori sigle sindacali. Il presidente del parlamento europeo e numero due di Fi, accusa il governo di non avere una strategia, perchè non è certo una soluzione il reddito di cittadinanza. «Anzi, disincentiva i giovani, mentre bisognerebbe investire per creare le condizioni necessarie affinché le imprese assumano». Tajani, come Berlusconi, insiste molto sulla necessità di rilancio delle infrastrutture, a cominciare dalla Tav e dalle opere per il Sud, «per creare lavoro utilizzando ad esempio i fondi europei non spesi dalle regioni». Indica, come esempi, interventi per ristrutturare i centri storici, riducendo costi energetici e inquinamento, investimenti in innovazione e ricerca, politiche industriali mirate e il saldo dei debiti verso le imprese fornitrici da parte delle pubbliche amministrazioni. Poi, all'assemblea di Federmanager, Tajani aggiunge che il Paese «ha bisogno di una classe dirigente efficiente» e di digitalizzazione.

Giovedì sera, da Bruno Vespa, Berlusconi ha liquidato la questione delle divisioni nel partito dicendo che il più critico, Giovanni Toti, è un buon governatore della Liguria, ma non

ha seguito. E Toti replica, con una bella dose di veleno: «Fossi in lui, più che di Toti mi preoccuperei delle critiche che tanti azzurri non dicono ai giornali, ma dispensano ai quattro venti nei corridoi del parlamento».

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