Il consueto Eldorado dipinto da Matteo Renzi in una intervista a doppia pagina al Corriere della Sera non passa certo inosservato dalle parti di Villa Certosa. I toni trionfalistici e gli scenari a tinte rosa, a dispetto dei numeri e delle cifre, strappano qualche sorriso, così come le stoccate distribuite a tutti i suoi oppositori, interni al Pd o esterni alla maggioranza. Una sorta di «Renzi contro tutti», ma anche un atteggiamento che secondo Silvio Berlusconi denuncia una crescente incapacità di leggere i segnali di stanchezza e malumore che arrivano dal Paese reale.
Qualche commento filtra anche in merito alle parole del premier sulle maggioranze variabili e sui voti dei vari transfughi al Senato. Per l' inner-circle berlusconiano è la conferma che lo slancio progettuale dell'inizio della sua avventura politica è ormai evaporato e resiste solo la volontà di sopravvivere attraverso operazioni di pura tattica parlamentare. In sostanza «lo svilimento di un grande progetto di riforma». In questo senso il commento di Giovanni Toti è esemplificativo. «Leggi l'intervista a Renzi. Poi esci di casa e ti accorgi che pensieri e realtà non coincidono. Svegliate il premier: sta sognando, ma per gli italiani è un incubo».
Al di là delle riflessioni su Renzi e il renzismo, Silvio Berlusconi si prepara a riaccendere i motori e ad accogliere oggi in Sardegna parte dello stato maggiore del partito per fare il punto sulla ripartenza della stagione politica. In Sardegna sono attesi Toti, Renato Brunetta, Paolo Romani e Deborah Bergamini. L'idea di fondo è di riprendere in mano alcuni dossier su cui Berlusconi ha lavorato anche durante l'estate, in particolare la questione fiscale - con la flat tax nel mirino - e le politiche contro l'emergenza immigrazione che Forza Italia dovrà trasmettere anche in sede europea, sia nel Parlamento di Strasburgo, sia in occasione del congresso del Ppe di Madrid a ottobre.
«Berlusconi ha lavorato tutta l'estate, al di là delle notizie che lo vedono a zonzo per locali», spiega Mariastella Gelmini. Il Cavaliere «non riprende il lavoro, bensì lo prosegue, e il confronto appartiene alla necessità di affrontare molti punti in agenda». Il centrodestra ha ora «bisogno di riorganizzare la propria metà campo. A noi spetta il compito di rispondere a Renzi non solo con gli slogan ma con una seria proposta politica. Bisogna lavorare sul programma, tornare ai contenuti e alle idee, dare soluzioni e avanzare proposte, la gente è stanca sia delle chiacchiere che dei toni alti. Abbiamo bisogno di offrire ricette concrete su tasse, imprese, famiglia e sociale». Un lavoro che prenderà forma anche nei vari appuntamenti politici settembrini, a partire da «Everest015» che andrà in scena a Giovinazzo da venerdì 4 a domenica 6 settembre, organizzato da Maurizio Gasparri in collaborazione con il movimento giovanile del partito.
Sullo sfondo si annuncia un autunno caldo anche sul fronte degli «assestamenti parlamentari». Nunzia De Girolamo in queste ore è stata corteggiata dalla Lega che avrebbe voluto puntare su di lei per il lancio al Sud del progetto «Noi con Salvini». L'ex ministro sembra però più che mai orientata al rientro in Forza Italia. Al contempo i dirigenti campani di Ncd - da Gioacchino Alfano a Marco Mansueto - confermano la determinazione del partito di stringere un'alleanza strutturale con il Pd.
Scelte che rischiano di creare crescenti difficoltà dentro il gruppo Ncd al Senato dove le fibrillazioni tra coloro che faticano a sposare fino in fondo la nuova identità di centrosinistra appaiono destinate a venire allo scoperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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