Berlusconi graffia Matteo: "Si è piegato ai 5 stelle e tradisce il programma"

Il Cavaliere: «Io raccoglievo entusiasmo, mai fanatismo». Salvini: «Contento di Luigi»

Berlusconi graffia Matteo: "Si è piegato ai 5 stelle e tradisce il programma"

Silvio Berlusconi è in tour elettorale in Abruzzo ma lo inseguono dichiarazioni poco piacevoli dei suoi alleati. Matteo Salvini, che insiste sulla volontà di mantenere il patto con il M5s e non far saltare il governo. Giorgia Meloni, che parla di un centrodestra solo a livello locale e non più nazionale (mentre il Cavaliere elogia il «suo» candidato-governatore, Marco Marsilio).

Sarà perché queste frasi gli vanno di traverso, sarà perché sale la febbre che gli farà cancellare gli impegni previsti a Teramo in mattinata, ma il leader di Forza Italia nel pomeriggio usa toni decisi, dicendo che «la Lega, che ha sottoscritto con Fi il programma del centrodestra, non può accettare dal M5s di rinunciare alle sue promesse, come con il blocco delle infrastrutture, cruciali per il Paese», che «il centrodestra è il presente e il futuro», che è sbagliata la posizione del governo in Ue sul Venezuela, perché il regime di Maduro è «illiberale e pauperista e, senza spargimenti di sangue, bisogna favorire elezioni democratiche, con osservatori stranieri». Il sovranismo Berlusconi lo chiama «isolazionismo e sarebbe un tornare ai confini tra nazioni, che ha portato due guerre», avvertendo che le europee saranno il banco di prova delle forze che vi si oppongono.

Sul palco al porto turistico di Pescara, il Cav assicura: «Ho quasi la certezza che vinceremo, alle regionali e alle europee di maggio, perché questo governo è innaturale, mette insieme due forze con valori opposti e ci sta portando ad una grave recessione». Parla anche dell'Europa da cambiare, per farne una potenza militare, che possa contrastare «l'impero cinese». E ora che si è candidato per l'Europarlamento, rivela che sta «già cercando casa a Bruxelles, per seguire da vicino la politica europea».

Già prima, nelle dichiarazioni a Circo Massimo, su Radio Capital, il Cav aveva risposto a Salvini, insistendo che il governo «può cadere, non si può negarlo. C'è una possibilità che ci possa essere un governo di centrodestra, senza andare alle elezioni. I 5 stelle sono scontenti di decisioni calate dall'alto e Mattarella non vuole andare alle elezioni». A quel punto, aggiunge, non sarebbe scontato che il premier debba essere Salvini, perché deciderà il capo dello Stato. Ammette che il leader del Carroccio gli sta rubando voti, ma si augura «che gli italiani si accorgano di quello che sta facendo questo governo e che si ravvedano». Dice che attorno a lui c'è «ancora simpatia, entusiasmo e affetto, mai fanatismo», come attorno al Capitano. E ancora: «Il centrodestra si sta presentando unito alle amministrative. Ma niente partito unico, loro sono sovranisti, noi vogliamo riaffermare l'Europa». E piccata è la replica di Salvini: «Berlusconi? Governo con Di Maio e son ben contento di Di Maio».

Insomma, non proprio un idillio. Ma i veri avversari sono sempre i grillini, «un pericolo grave, rispetto ai comunisti hanno un'incompetenza totale» e anche «Di Battista non può rappresentare un'alternativa a Di Maio». Nella nota al mattino Berlusconi scherza sull'influenza «democratica» che l'ha colpito, come milioni di italiani e aggiunge: «Però lo sapete, non mi ferma nessuno: né l'influenza, né i Cinque Stelle (che forse me l'hanno augurata perché qui in Abruzzo sono venuto per vincere!)».

Alla fine, però, con 38 di febbre, va ugualmente all'incontro pubblico. Lo accompagna anche Maurizio Gasparri, presidente della giunta per le immunità del Senato. «Io ci sono Forza Italia c'è», dicono i manifesti azzurri nel padiglione.

«Gli ultimi sondaggi - spiega il coordinatore abruzzese di Fi, Nazario Pagano - danno per le regionali il centrodestra in testa sul M5s e, staccata, la sinistra. E Fi qui tiene bene. Possiamo dimostrare che la coalizione, anche a livello nazionale e in vista delle europee, è l'unica strada di riscatto».

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