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Berlusconi sale al Quirinale: primo vertice con Mattarella

Il Cavaliere sondato sul dopo referendum, presenti Letta e Ghedini. L'incontro definito «molto cordiale»

Berlusconi sale al Quirinale: primo vertice con Mattarella

Faccia a faccia Mattarella-Berlusconi. È la prima volta che i due si parlano a quattr'occhi dopo l'elezione del capo dello Stato avvenuta il 31 gennaio 2015. L'incontro era in agenda da prima dell'estate ma poi le condizioni di salute del leader di Forza Italia hanno costretto i due a rimandare il colloquio.

Una visita avvenuta ieri attorno alle quattro del pomeriggio quando Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta e Niccolò Ghedini, ha varcato il portone del Quirinale. Proprio le condizioni di salute del Cavaliere sono state l'antipasto della conversazione tra i due. E Berlusconi ha ringraziato calorosamente, e per la prima volta di persona, il presidente della Repubblica per gli auguri per l'ottantesimo compleanno e per le telefonate ricevute dopo l'intervento a cuore aperto.

Trapela poco dell'esito del dialogo ma ufficialmente, da fonti quirinalizie e forziste, si assicura che l'incontro «è andato bene. Molto cordiale. Uno scambio di idee di ampio respiro sulle prospettive del Paese». Stop. Per il resto, massimo riserbo. È certo, quindi, che i due abbiano parlato anche del futuro prossimo, soprattutto alla luce del fatto che siamo alla vigilia di un appuntamento cruciale per il governo. Anche se non si sa quale opinione abbia Mattarella in merito alla riforma della Costituzione, è certo che al presidente della Repubblica sta a cuore la stabilità. Se Renzi dovesse perdere il referendum, infatti, è ragionevole pensare a una salita al Quirinale per rassegnare le dimissioni. A quel punto il boccino passerebbe nelle mani del capo dello Stato per la gestione della crisi.

È evidente, quindi, che il faccia a faccia di ieri assume la connotazione di una pre-consultazione. È probabile che Mattarella, cercando di evitare l'apertura di una crisi al buio, abbia sondato Berlusconi sulla possibilità di un possibile coinvolgimento per evitare una fase di grande incertezza politica. D'altronde il leader di Forza Italia sarebbe l'unica persona da sondare, escludendo Salvini e soprattutto Grillo. Il faro che illumina l'agire politico del capo dello Stato è noto: garantire la stabilità di governo; evitare che prendano piede forze anti-europeiste; impedire che il Paese possa essere investito da una speculazione finanziaria qualora i mercati giudichino negativamente l'ennesimo ricorso al voto dare un governo forte e stabile al Paese.

Non solo: il momento è cruciale anche perché i rapporti con la Ue sono particolarmente tesi. La legge di Stabilità non è ancora arrivata al Quirinale per essere poi dirottata alle Camere. Sulla legge di bilancio, tuttavia, già c'è un braccio di ferro tra governo e Bruxelles. La Camera, prima in Commissione e poi in aula, dovrà poi approvarla in fretta e bisognerà vedere con quanti e quali emendamenti. Poi ci sarà il referendum e quindi la legge dovrà passare al Senato dove già si prospetta un'ulteriore battaglia. Ovvio che il presidente della Repubblica abbia voluto sondare quale potrebbe essere l'atteggiamento del leader di Forza Italia anche in merito alla legge più importante dello Stato.

Non è dato sapere quale sia stata la risposta ma di certo il Cavaliere resta al centro del gioco politico.

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