Coronavirus

Berlusconi si schiera: "Paghiamo noi le multe ai ristoratori di Milano"

"Molti di loro non hanno ancora ricevuto i soldi promessi dallo Stato che ora li punisce"

Berlusconi si schiera: "Paghiamo noi le multe ai ristoratori di Milano"

Un impegno concreto; un modo pragmatico di approcciare la crisi sociale, sanitaria ed economica causata dal conoravirus. Questo si risolve a essere la «politica» di Forza Italia come continua a illustrarla lo stesso Silvio Berlusconi in questi giorni: una ricetta semplice ed efficace, fatta di lotta alla burocrazia e aiuti tempestivi alle imprese e alle famiglie. Ieri il leader azzurro si è prima collegato in videoconferenza con i quattro presidenti di Regione di Forza Italia per poi intervenire alla trasmissione Pomeriggio Cinque dove è stato intervistato da Barbara D'Urso.

Con i governatori di Piemonte, Calabria, Molise e Basilicata Berlusconi ha fatto il punto sulle misure concrete messe in campo per arginare la spaventosa crisi economia («la peggiore dal dopoguerra»). Calabria, Piemonte e Basilicata, a esempio, hanno dato agli imprenditori in difficoltà un contributo a fondo perduto di 2000/2500 euro. Contributo già incassato perché per richiederlo è bastata una domanda con una mail certificata. In Molise e Basilicata per le famiglie in difficoltà sono stati già distribuiti computer, ipad e social card per fare la spesa.

Berlusconi dalla D'Urso ha anche fatto sapere che i consiglieri regionali azzurri in Lombardia si faranno garanti per le multe comminate ai ristoratori che l'altro giorno hanno manifestato in maniera composta, pacifica e soprattutto rispettosa delle misure sanitarie, davanti all'Arco della Pace di Milano. «Si trattava di ristoratori e camerieri - ha spiegato il leader di Forza Italia nel corso dell'intervista televisiva - che non hanno visto un euro in questi mesi. Per molti di quei dipendenti i 600 euro di bonus sono stati finora solo un miraggio. E ora ecco la multa di 400 euro». I consiglieri regionali si faranno carico di chiedere al prefetto di sospendere quelle multe e in caso contrario, ha assicurato Berlusconi, pagheranno loro le multe.

«Chiedere sacrifici in questo momento è necessario - aggiunge il leader azzurro - ma infliggere agli italiani norme confuse, limiti eccessivi, difficili da interpretare e da applicare, senza certezze per il futuro significa esasperare le persone». Berlusconi accenna anche al caso del barista torinese multato per aver portato il caffè a due poliziotti in servizio a dieci metri dal suo locale. «Non è così che si tutela la salute pubblica - dice - perseguitando semplici atti di cortesia». D'altronde questo non è il momento di fare polemiche politiche. «La situazione drammatica - dice - ci obbliga a stringerci intorno alle istituzioni. Non senza proporre le nostre idee. Questo governo continua solo a fare chiacchiere. Serve una svolta decisa e tempestiva. Finanziamenti a fondo perduto, pace fiscale, abbassamento delle tasse e taglio radicale della burocrazia». Serve soprattutto evitare che alle vittime del virus si aggiungano quelle di una crisi economica che si prospetta senza precedenti.

«Tanti artigiani, commercianti, lavoratori autonomi hanno visto azzerate le loro entrate di colpo - spiega Berlusconi -.Non tutti possono riaprire, ma anche chi può farlo rischia di non trovare un sufficiente numero di clienti in grado di pagare. Molti ristoratori stanno seriamente pensando di non riaprire, per loro è economicamente impossibile ridurre il numero dei coperti». Ma il loro settore non è l'unico anello debole di questa catena, e il leader azzurro cita anche il settore alberghiero, il comparto dello spettacolo e della cultura in generale, come quello dei trasporti.

«Sia chiaro che non critico le forze dell'ordine che credo abbiano fatto con dispiacere il loro dovere - spiega Berlusconi, tornando sulle multe comminate ai ristoratori all'Arco della Pace - però bisognerebbe innanzitutto smetterla di dare addosso alle categorie di imprenditori e partite Iva.

Solo consentendo di farli ripartire l'economica italiana avrà una chance di riprendersi».

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