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Berlusconi stoppa Conte: "Costituzione sospesa con il pretesto del Covid"

Per il Cavaliere pieni poteri "inaccettabili". Gli azzurri: "E la sinistra criticava Orban..."

Berlusconi stoppa Conte: "Costituzione sospesa con il pretesto del Covid"

Di fronte ai rischi di inutili derive autoritarie con il pretesto dell'emergenza sanitaria, Berlusconi si appella alla Costituzione. L'azione di governo, scrive il leader azzurro in una lettera aperta pubblicata ieri dalla Stampa, deve essere controllata e giudicata dal parlamento. L'emergenza sanitaria, insomma, non deve «diventare un pretesto per una sostanziale sospensione di alcune fondamentali garanzie costituzionali, prima fra le quali un chiaro e trasparente controllo del Parlamento sulle decisioni dell'esecutivo». L'idea del premier Conte di prolungare lo stato d'emergenza fino alla fine dell'anno non piace. Soprattutto perché non sembra suffragata dalla necessità. E non sono pochi gli osservatori di cose politiche che vedono nell'idea uno strumento per blindare il lavoro dell'esecutivo da qui alla fine dell'anno.

Da Forza Italia fanno poi notare il paradossale confronto con l'Ungheria di Orban, bersaglio delle più pesanti critiche perché accusato di voler accentrare nella sua figura i poteri con riforme costituzionali alquanto opache. «Quando il Parlamento ungherese ha concesso maggiori poteri a Orban c'è stata una levata di scudi da parte dei qualunquisti del governo italiano - ricorda la senatrice Licia Ronzulli -, nonostante ci fosse stato un voto dell'Assemblea nazionale. Sono gli stessi che oggi difendono la richiesta di Conte di prorogare lo stato di emergenza deliberandolo in Consiglio dei ministri e avocando a sé e al governo pieni poteri. Il presidente del Consiglio è forse in possesso di informazioni che custodisce gelosamente evitandone la diffusione? Se è così le condivida, non abbia remore a renderle di dominio pubblico».

In piena emergenza sembra essere invece la stabilità dell'esecutivo, a detta dei rappresentanti dell'opposizione. E le manovre grilline su Draghi e i silenzi del Pd sembrano dimostrare l'incubazione di un nuovo cambio senza passare dalle urne. E sono proprio le urne che invocano invece Lega e Fratelli d'Italia. «Dietro tutte le promesse lanciate dal premier - nota infatti Marco Silvestroni (Fdi) - c'è la voglia di allungare la vita dei poteri speciali. Oggi sembra di elezioni non se ne parla e la democrazia sarà sospesa da nuovi Dpcm giustificati da una emergenza che di fatto, ad oggi, non c'è. Le menzogne di Conte continuano e la democrazia è sospesa. Nuove elezioni sono l'unica soluzione». Insomma l'idea di poter agire tempestivamente su sanità e istruzione in vista di una seconda ondata non è un motivo sufficiente per plasmare la gestione di un Paese a immagine e somiglianza del gruppo di potere guidato dal premier. Le vere emergenze, fa notare Anna Maria Bernini, capogruppo azzurro al Senato, sono altre. «Esistono leggi ordinarie - spiega la Bernini -, come quella sulla Protezione civile, che consentono al governo di intervenire con immediatezza in caso di una seconda ondata.

Il principio di precauzione per noi è sacrosanto, ma non se viene usato per allungare la vita a un governo che dovrebbe ora concentrarsi su altre emergenze: quella economica, cui la prospettiva di nuove restrizioni sta dando la risposta più sbagliata possibile, e quella migratoria che sta suscitando grande allarme tra i cittadini».

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