Milan ma non solo. Berlusconi da Arcore muove ancora i fili di Forza Italia. Due i temi in agenda: l'apertura della campagna elettorale per le Regionali di fine mese e la strategia da adottare in Aula per i prossimi passaggi chiave. Il più importante quello di questa sera quando si avrà il voto finale sull'Italicum alla Camera. Una vera e propria maratona, seguita anche da SkyTg24 con uno speciale dalle 21 alle 24, che si preannuncia tesa. Sebbene non sia ancora ufficiale, gli azzurri sarebbero orientati al pugno duro: Aventino e voto segreto. Non che cambi molto, visto che l'esito pare scontato: Renzi ce la farà. Ma i numeri contano e si tratterà di rendere evidente che i numeri dei dissidenti piddini aumentano anziché diminuire. Brunetta non si sbilancia ma fa capire che le opposizioni faranno fronte comune: «Decideremo tutti insieme il da farsi». Tra le opzioni in campo anche quella di proporre un referendum abrogativo subito dopo l'approvazione della legge elettorale formato Renzi. Confermato il funerale del Nazareno: sulle riforme istituzionali il premier potrà tendere la mano finché vuole; dal Cavaliere sarà un niet con la speranza che a Palazzo Madama, dove i numeri della maggioranza sono più risicati, ci sia un incidente di percorso.
L'altro tema a cui s'è dedicato ieri il Cavaliere è quello della campagna elettorale con la prima telefonata in Puglia, in quel di Taranto, per lanciare la candidatura di Adriana Poli Bortone. Per ora soltanto un appoggio vocale: l'agenda dell'ex premier resta libera anche se nelle prossime ore dovrebbe stabilire assieme allo staff le sue future presenze nelle Regioni in cui si vota. Nella telefonata ai dirigenti locali del partito di Taranto, Berlusconi ha fatto una lunga cronistoria che ha portato il Paese a essere una «democrazia sospesa perché questo è il terzo presidente del Consiglio non eletto». Una sorta di golpe «i cui intrecci saranno chiariti dalla storia». Quindi Berlusconi ha ribadito di aspettarsi un «riscatto morale, etico e politico dalla Corte europea di Strasburgo». Quindi è passato a galvanizzare ai suoi chiedendo loro di «fare una campagna elettorale porta a porta; e dobbiamo dire a chi non vota, che non ha intenzione di andare a votare, che quello che fa è un reato contro la Patria, contro se stesso, contro il proprio interesse, contro la propria famiglia, contro i propri figli». Un'attenzione particolare alla sanità perché «dalla sanità si può cambiare una Regione. E su questo la Puglia sta soffrendo da dieci anni». Emiliano? «È inutile che ora prenda le distanze da Vendola, fino a ieri suo alleato». Quindi la promessa: «Verrò presto in Puglia, sono d'accordo con il segretario lì presente, Luigi Vitali».
Ad Arcore, comunque, c'è attesa anche per l'aggiornamento dei sondaggi visto che in molti casi i dati sono contrastanti. In Campania, per esempio, una rilevazione di Technè dà l'azzurro Stefano Caldoro in testa di due punti sul piddino De Luca. Un altro istituto, Scenaripolitici.it , invece, parla di un vantaggio di De Luca su Caldoro per 39 a 36 per cento. Con un dato da non sottovalutare, però: il piddino cala mentre l'azzurro cresce. Buone notizie arrivano invece dalla Liguria dove Giovanni Toti (appoggiato da Lega e Forza Italia) sarebbe testa a testa con Raffaella Paita: entrambi al 30 per cento.
In Veneto, invece, l'attuale presidente Luca Zaia continua ad avere un vantaggio di oltre sette punti percentuali rispetto ad Alessandra Moretti, stabile al 31,5 per cento. Ma Tosi starebbe rosicchiando consensi al centrodestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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