Berlusconi: "Siamo una coalizione, ma noi di Forza Italia usiamo modi diversi"

E sul Mes aggiunge: "Dire no al Mes può essere un cinico gioco per allontanare l'Italia dall'Europa, ma non capisco proprio la posizione dei nostri alleati"

Berlusconi: "Siamo una coalizione, ma noi di Forza Italia usiamo modi diversi"

"Noi operiamo in maniera diversa, usiamo dei metodi e un linguaggio diversi a quelli dei nostri alleati". Così, Silvio Berlusconi commenta l'iniziativa della Lega che, ieri, ha deciso di occupare l'aula del Senato, per chiedere risposte al governo.

"Non siamo una coalizione, non un partito unico", ha aggiunto il numero uno di Forza Italia, ospite a Mattino Cinque, in riferimento anche alle diverse posizioni di Lega e FI sul Mes e sulla linea politica nei confronti del governo Conte. "Dire no al Mes, a 37 miliardi, può essere un cinico gioco per allontanare l'Italia dall'Europa- ha spiegato-ma non capisco proprio la posizione dei nostri alleati sul Mes".

E sull'attività e le regole stabilite dal governo, Berlusconi commenta: "Nella fase 1 il governo ha seguito con qualche colpevole ritardo un percorso che era sostanzialmente obbligato. Nella fase 2, il governo mi appare confuso e sta prendendo decisioni importanti da solo, senza approfondire in Parlamento. Si tratta di contemperare le esigenze sanitarie con le esigenze dell'economia. Qui il governo sbaglia, sta facendo troppo poco e troppo tardi". Secondo Berlusconi, infatti, lo Stato dovrebbe garantire, attraverso le banche, "piccoli prestiti di emergenza, penso sino a 3mila euro, per chi non lavora. Poi serve il blocco immediato di ogni accertamento fiscale sino alla fine del 2020 e operare un taglio netto della burocrazia, cancellando il codice degli appalti e tutte le autorizzazioni per aprire una impresa". "Insomma- ha sintetizzato il numero uno di Forza Italia-più liquidità, meno tasse e meno burocrazia".

E ha concluso: "Forse l'unica cosa buona di questa tragedia è il fatto che ha spazzato via, spero per sempre, tutto il bagaglio ideologico dei

Cinquestelle, e cioè la retorica dell'uno vale uno, l'esaltazione dell'incompetenza, le fantasie sulla decrescita felice, l'idea di ragazzi di 30 anni che non hanno mai lavorato possano guidare un grande paese".

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