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Berlusconi suona la carica: "Ricostruiamo il centrodestra"

Berlusconi: "I moderati si trasformino in una maggioranza politica organizzata". A Renzi: "Spero gli vada meglio di me"

Berlusconi suona la carica: "Ricostruiamo il centrodestra"

"Abbiamo un Pd al 38%, Grillo al 23 e il centrodestra, frammentato, al 30. Lo scenario è quello di un Paese con una forte coloritura di sinistra e con il M5S che rappresenta un serio pericolo per la democrazia". A dirlo è Silvio Berlusconi che sprona così a "ricostruire l’unità del centrodestra e far sì che i moderati, maggioranza nel Paese, si trasformino in
una maggioranza politica organizzata. Noi stiamo tentando di farlo con le nostre Comunità azzurre".

Il Cavaliere si racconta in un'intervista rilasciata al settimanale Oggi in edicola domani dopo l'assoluzione di secondo grado per il processo Ruby: "Mi sono commosso", dice, "Si è verificato quello che speravo: che i giudici riuscissero a individuare, nonostante le tante favole dei media, la verità dei fatti. Quello che purtroppo non era avvenuto in primo grado".

Parlando poi degli anni in cui è stato al governo, Berlusconi ha spiegato: "La rivoluzione liberale che avevo promesso? Mi sono trovato a dover fare i conti con un'incredibile serie di ostacoli", racconta, "Alleati molto scomodi e malati di un egocentrismo da prime donne che in molti casi non si sono fatti convincere; una opposizione assoluta della sinistra che ha sempre praticato la politica del tanto peggio, tanto meglio, cancellando con un referendum le nostre riforme istituzionali del 2005, che poi sono le stesse che adesso vuole fare Renzi; la grande crisi economica che è venuta dall'America nel 2008. E tutto questo con il 90% della stampa contro e infine, per quanto mi riguarda, con i 58 processi che ho dovuto affrontare, che mi hanno tolto una infinità di tempo per preparare con gli avvocati le 2.750 udienze: a volte tre alla settimana. Processi e udienze che mi hanno anche privato di quella serenità che è indispensabile per poter operare al meglio. Spero non capitino le stesse cose anche a Renzi".

Proprio su Matteo Renzi aggiunge: "Una volta, scherzando, gli ho detto che ha commesso un solo errore, quello di non fare politica dentro Forza Italia. Ha la fortuna dalla sua, e questa è una grande qualità per un politico. Con 108 mila voti è diventato sindaco di Firenze, poi con le primarie è diventato segretario del Pd, si è autocatapultato a Palazzo Chigi, si è trovato subito le elezioni europee che gli hanno assicurato quella legittimità democratica di cui aveva bisogno e infine gli è toccata anche la presidenza del semestre europeo. Sfido chiunque a fare di più e più velocemente!".

E al premier suggerisce: "Non c’è altra soluzione che quella di ricorrere all’eterna formula liberale della crescita e del benessere: meno tasse sulle famiglie, meno tasse sulle imprese, meno tasse sul lavoro producono più consumi delle famiglie, più produzione per le imprese e più posti di lavoro.

E anche più entrate nelle casse dell’erario con cui poter aiutare chi è rimasto indietro".

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