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"Avanti con il green pass o vaccino obbligatorio"

Il leader di Forza Italia è ottimista: "Italiani responsabili, il Paese si è rimesso in moto". La critica alla sinistra: "Va in piazza il giorno prima del voto, non ci riguarda"

Berlusconi tira dritto: "Avanti con il green pass o vaccino obbligatorio"

Non c'è tempo da perdere: bisogna tirare dritto con il green pass o, in alternativa, passare all'obbligo di vaccinazione. In sostanza è questa la linea tracciata da Silvio Berlusconi, intervenuto alla vigilia dell'entrata in vigore del decreto che estende l'obbligo del certificato verde anche ai lavoratori del settore pubblico e privato. Il leader di Forza Italia da sempre si è detto disponibile a discutere di eventuali miglioramenti, ma di fondo giudica il green pass "lo strumento che abbiamo scelto per ripristinare gradualmente la normalità".

Le proteste di lavoratori e cittadini è comprensibile, anche perché lo schema di applicazione del passaporto vaccinale presenta più di qualche paradosso e ambiguità. Però il Cav ha voluto ricordare che "l'unica alternativa è l’obbligo vaccinale". Che in realtà il partito azzurro ha proposto fin dall'inizio.

Le violente proteste nelle piazze sicuramente rappresentano un campanello d'allarme, ma Berlusconi non si è detto molto preoccupato: "Non parlerei di piazze scatenate ma di qualche migliaio di persone in buona fede e di qualche centinaio di scalmanati e di agitatori professionisti". Anche perché ha orgogliosamente evidenziato che "gli italiani hanno dimostrato di essere un popolo responsabile". Una condizione che ha permesso al nostro Paese di "rimettersi in moto".

Forza Nuova va sciolta?

Il dibattito politico è ormai incentrato totalmente su una mozione, presentata dal Partito democratico, per dare un indirizzo chiaro al governo: sciogliere Forza Nuova. In tal senso però sia il premier Mario Draghi sia il ministro Luciana Lamorgese hanno voluto frenare, ricordando il ruolo fondamentale ricoperto dalla magistratura.

Sulla stessa linea si trova il Cavaliere, secondo cui è una questione giudiziaria e amministrativa che va distinta dalla politica: "Si tratta semplicemente di applicare le leggi in vigore". I capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato hanno invitato le forze politiche di tutto il Parlamento a votare un documento in cui si condannano tutti i totalitarismi, senza fare alcuna distinzione.

La manifestazione rossa

L'assalto alla Cgil ha provocato l'immediata reazione di Maurizio Landini: il segretario generale del sindacato ha lanciato una manifestazione antifascista a Roma per sabato 16 ottobre. C'è però un fattore che va preso in considerazione: domenica 17 e lunedì 18 ottobre nella Capitale si terrà il turno di ballottaggio per eleggere il prossimo sindaco. Il centrodestra non parteciperà perché, viene fatto giustamente notare, si sfilerebbe in piazza in pieno silenzio elettorale.

Il leader di Forza Italia avrebbe preferito una grande manifestazione contro tutte le ideologie totalitarie, ovvero contro tutte le tragedie del '900: "Questo sarebbe stato nello spirito di Onna, per ribadire i valori fondanti della nostra democrazia liberale". Invece lo schieramento rosso ha deciso di manifestare - solamente contro il fascismo - alla vigilia di un appuntamento elettorale: "Alcune forze di sinistra hanno scelto questa strada, che è legittima, ma non ci riguarda".

Il voto a Roma

Al centro dell'intervista a Il Messaggero vi è stato anche il tema relativo alle elezioni capitoline. Ieri il centrodestra ha tirato la volata a Enrico Michetti, visto da Berlusconi come l'unico candidato in grado di applicare discontinuità. Forza Italia ha presentato in Parlamento una legge costituzionale per il riconoscimento del ruolo di Roma Capitale, garantendo prerogative e finanziamenti in linea con le altre grandi capitali d'Europa.

"Michetti, con la sua competenza amministrativa, è anche l’uomo giusto per un razionale impiego delle risorse del Pnrr", è la convinzione del Cav.

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