dal nostro inviato a Helsinki
Weber-Stubb è il match che si gioca oggi al palazzo dei congressi di Helsinki, dove il Ppe sceglie il suo candidato al vertice della Commissione Ue. Alla vigilia il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, spiega perché Forza Italia voterà il capogruppo popolare e leader bavarese della Csu e non l'ex premier finlandese.
«Con Weber -dice il vicepresidente azzurro-il Ppe sarà centrale per cambiare l'Europa, nella prossima legislatura. Lui ci ha dato garanzia sulla strategia da seguire per i principali problemi: lavoro, giustizia, immigrazione, copyright e sui valori fondanti dell'Unione. I Populisti forse arriveranno ad eleggere 190-200 deputati e non saranno determinanti». Il patto, stretto pochi giorni fa ad Arcore con Silvio Berlusconi, è anche per il sostegno alla rielezione di Tajani alla presidenza del parlamento Ue, che punta ad avere maggiori poteri, con l'iniziativa legislativa.
Berlusconi non è venuto nella capitale finlandese, ma ha inviato a Weber i suoi auguri, ricordando i due punti necessari per una Europa nuova: politica estera e politica della difesa comuni, per creare «una potenza militare mondiale, seduta al tavolo delle altre potenze, per decidere i destini del mondo».
Sullo sfondo della partita europea c'è per gli italiani quella che si gioca in casa e Tajani lancia strali sul governo gialloverde: «Dopo le europee canteremo il de profundis per questo esecutivo che litiga su tutto, non aiuta la crescita, va in una pessima direzione sulla prescrizione e sulla sicurezza ci ha impedito di votare a favore di misure che potevamo appoggiare imponendo il voto di fiducia. Vogliamo che la Lega torni davvero nel centrodestra e rompa questo matrimonio di separati in casa».
Intanto oggi sarà il Ppe a scegliere. Manfred Weber e Alexander Stubb, spiega l'eurodeputata Elisabetta Gardini, sono «le sue due anime, il primo rappresenta il centrodestra e può essere appoggiato da leader che vanno da Berlusconi a Kurz a Orbán, dice di sentirsi più vicino a Milano che a Berlino e di voler costruire ponti, l'altro è più liberal e aperto ad eventuali alleanze con la sinistra».
Ma a far diventare Weber «il candidato riformatore e non conservatore ha pesato proprio l'influenza di Tajani e Berlusconi», sottolinea l'eurodeputato Massimiliano Salini. «Dopo la Brexit, con la crisi della linea Merkel in Germania e di quella Macron in Francia, forse è arrivato il momento della grande svolta in Europa».
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